RICORDO DI FRANCESCO TASSONE di
Antonio Montagnese
Francesco Tassone
Con
la morte dell’avv. Francesco Tassone avvenuta il 6 febbraio 2022 scompariva uno
degli ultimi grandi meridionalisti. Era una persona umile e dotata di
straordinaria umanità. La sua umanità lo portava ad umanizzare anche il
diritto. “Ricorda che dietro le carte ci sono gli uomini” insegnava spesso. Non
conosceva pregiudizi o chiusure mentali ma guardava tutto con straordinaria
curiosità, riuscendo così, con la sua flessibilità mentale, a leggere i
mutamenti del tempo. Sosteneva insieme con altri pensatori a lui vicini la
colonizzazione del Mezzogiorno da parte delle popolazioni del Nord Italia che
dimostrava sia con l’emigrazione della forza lavoro prima e dei giovani
laureati dopo, obbligati a trasferirsi verso il Nord. Sia con lo spostamento
delle ricchezze, in particolare dei risparmi dei meridionali, che furono
trasferiti in istituti di credito del Nord dove furono proficuamente investiti
sotto forma di sviluppo economico del territorio. Ricordava
la discussione avuta tra gli esponenti del Movimento Meridionale da lui
rappresentato e gli esponenti della costituenda Lega Nord che sostenevano la
visione opposta della colonizzazione. La Lega Nord sosteneva che le persone del
meridione emigravano verso il Nord e colonizzavano lo stesso Nord perché
sottraevano il lavoro ai cittadini del Nord. L’Avv.
Francesco Tassone era una persona libera, dotata di libertà di pensiero, che lo
aveva portato a rimanere a distanza dei partiti politici e organizzazioni
massoniche di cui la Calabria risulta soggiogata. Credeva
profondamente nella capacità degli uomini di collaborare e organizzarsi per
sviluppare il territorio dove vivono. Il
rifiuto delle consorterie gli precludeva qualunque spazio politico o carica
elettiva. Spesso le consorterie lo avvicinavano ma solo per sfruttare la sua
immagine ma non certo per promuovere le sue competenze e la sua intelligenza. Nonostante
gli ostacoli di ogni genere che gli sono stati frapposti per limitare la sua
capacità di movimento sociale, rimase sempre legato alla sua terra e alla sua
gente, umile e semplice. Ha
instancabilmente creato una corposa attività culturale sia con la casa editrice
da lui creata, sia con la rivista Quaderni del Sud Quaderni Calabresi. Mentre
il prezioso apporto politico è stato promosso con il Movimento Meridionale di
cui era il presidente. La sua attività culturale e politica hanno brillato come
un faro nell’oscurantismo della sventurata Calabria. La
classe politica del luogo forse ora dimostra di piangere, ma chi realmente ha
perso un prezioso difensore è la gente semplice e umile che dimostrava di
apprezzare e difendere contro i soprusi dei potenti.