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martedì 8 febbraio 2022

RICORDO DI FRANCESCO TASSONE  
di Antonio Montagnese



Francesco Tassone

Con la morte dell’avv. Francesco Tassone avvenuta il 6 febbraio 2022 scompariva uno degli ultimi grandi meridionalisti. Era una persona umile e dotata di straordinaria umanità. La sua umanità lo portava ad umanizzare anche il diritto. “Ricorda che dietro le carte ci sono gli uomini” insegnava spesso. Non conosceva pregiudizi o chiusure mentali ma guardava tutto con straordinaria curiosità, riuscendo così, con la sua flessibilità mentale, a leggere i mutamenti del tempo. Sosteneva insieme con altri pensatori a lui vicini la colonizzazione del Mezzogiorno da parte delle popolazioni del Nord Italia che dimostrava sia con l’emigrazione della forza lavoro prima e dei giovani laureati dopo, obbligati a trasferirsi verso il Nord. Sia con lo spostamento delle ricchezze, in particolare dei risparmi dei meridionali, che furono trasferiti in istituti di credito del Nord dove furono proficuamente investiti sotto forma di sviluppo economico del territorio.
Ricordava la discussione avuta tra gli esponenti del Movimento Meridionale da lui rappresentato e gli esponenti della costituenda Lega Nord che sostenevano la visione opposta della colonizzazione. La Lega Nord sosteneva che le persone del meridione emigravano verso il Nord e colonizzavano lo stesso Nord perché sottraevano il lavoro ai cittadini del Nord.
L’Avv. Francesco Tassone era una persona libera, dotata di libertà di pensiero, che lo aveva portato a rimanere a distanza dei partiti politici e organizzazioni massoniche di cui la Calabria risulta soggiogata.
Credeva profondamente nella capacità degli uomini di collaborare e organizzarsi per sviluppare il territorio dove vivono.
Il rifiuto delle consorterie gli precludeva qualunque spazio politico o carica elettiva. Spesso le consorterie lo avvicinavano ma solo per sfruttare la sua immagine ma non certo per promuovere le sue competenze e la sua intelligenza. Nonostante gli ostacoli di ogni genere che gli sono stati frapposti per limitare la sua capacità di movimento sociale, rimase sempre legato alla sua terra e alla sua gente, umile e semplice.
Ha instancabilmente creato una corposa attività culturale sia con la casa editrice da lui creata, sia con la rivista Quaderni del Sud Quaderni Calabresi. Mentre il prezioso apporto politico è stato promosso con il Movimento Meridionale di cui era il presidente. La sua attività culturale e politica hanno brillato come un faro nell’oscurantismo della sventurata Calabria.
La classe politica del luogo forse ora dimostra di piangere, ma chi realmente ha perso un prezioso difensore è la gente semplice e umile che dimostrava di apprezzare e difendere contro i soprusi dei potenti.