La schizofrenia milanese. Milano non
conserva, e amministratori e cittadini se ne vantano. In piccolo è successo
anche al bel murale di Corso di Porta Romana riprodotto sul muro d’angolo del
palazzo del numero civico 111, quello realizzato dove prima campeggiava una
gigantesca bacheca per inserti pubblicitari. La facciata è bella, la casa è stata
progettata da Piero Portaluppi negli anni Venti del Novecento, ma il muro di
fianco no. La decisione, dunque, di far riprodurre un murale da Cosimo Caiffa (più noto
con il nome d’arte di Cheone) era stata saggia. Cheone vi aveva riprodotto una
facciata dalle forme mosse e quasi “liquide”, in parte alludendo proprio a Casa
Maiocchi, con colori vivaci e di forte suggestione per lo sguardo dello
spettatore. Chi se la trovava davanti veniva colto di sorpresa e, come nel trompe-l’oeil, l’inganno dell’artista gli dava la sensazione di trovarsi davvero
davanti alla facciata di un altro edificio. I colori vivaci, poi, davano un
guizzo di allegria a quel grigiore tipico della città che la intristisce.
Piaceva a chiunque lo vedesse questo murale, ma non abbiamo fatto in tempo ad
abituarci alla sua presenza che la schizofrenia milanese lo ha eliminato. Al
suo posto sono state fatte dipingere, sempre da Cheone, due mani a forma di
ciotola dal cui incavo si libra in ogni direzione un nugolo di farfalle
variopinte.
Niente da obiettare sul fascino dell’immagine, semplicemente mi
chiedo che ragione c’era di eliminare il precedente, tra l’altro molto più
pertinente, considerata l’adiacenza al palazzo cui si ispirava. Non era più
logico utilizzare per questa nuova opera un altro dei tanti muri degradati che
abbondano in città? La loro disseminazione avrebbe col tempo recuperato degli
angoli banali e avrebbe incrementato la nascita di una sorta di museo cittadino
all’aperto di buona qualità. Peccato. Voglio sperare che la stessa sorte non
tocchi al bel murale realizzato in Corso Lodi. Con le sue lettere colorate
disposte come in una sfida che ci invita ad aguzzare lo sguardo vanno a comporre
la scritta: “Porta Romana Bella”. Il dipinto ha ingentilito un muro da tempo
scrostato e poco piacevole a vedersi.