Sabato
5 marzo manifestazione nazionale ore
13:30 partenza da Piazza della Repubblica, ore
14:30 arrivo a Piazza san Giovanni in Laterano e palco fino alle 17:00 L’escalation
bellica in Ucraina ha subito una accelerazione drammatica dopo la decisione di
Putin, che condanniamo senza riserve, di invadere con i carri armati il
territorio del Paese confinante con lo Stato russo. L’autocrate da Mosca
brandisce addirittura l’arma nucleare e il gesto - “inconcepibile” secondo il
segretario generale dell’ONU - rischia di marcare una via di non ritorno sulla
strada di una nuova Guerra fredda, da scongiurare, di cui anche l’Occidente con
il mantenimento e l’espansione della NATO porta però responsabilità. Le sottoscritte e i
sottoscritti, nel solidarizzare con le vittime popolari della guerra, esprimono
l’accorata convinzione che bisogna evitare ulteriori escalation, fermare i
combattimenti sul campo e agire innanzitutto, da parte di istituzioni e
cittadinanza attiva europea, e da parte di ogni formazione della società civile
(quelle religiose!), per ridare la parola ai negoziati, per i quali esiste
sempre spazio, tanto più se si è capaci di soluzioni creative nella logica del
win-win. Le parti in conflitto dovrebbero
riconoscere che esiste un nemico comune dell'intera umanità che incombe: la
crisi climatica ed ecologica, intrecciata con la minaccia del nucleare militare
e civile. Per questa ultima segnaliamo il rimedio della proibizione giuridica
delle armi nucleari già entrata in vigore e da concretizzare con la
eliminazione effettiva degli ordigni atomici, inclusi quelli dispiegati sul
suolo europeo. Collaborare nella
denuclearizzazione e nella conversione energetica ed ecologica per sconfiggere
insieme il “Generale Permafrost” – il metano intrappolato nel terreno
ghiacciato in gran parte in Siberia che sta per sciogliersi - potrebbe
salvaguardare tutti i popoli del Pianeta che vivono sotto l’incubo di un
riscaldamento globale incontrollabile. Con questo spirito aderiamo alla
“Giornata di digiuno e preghiera” indetta da Papa Francesco il 2 marzo e alla
volontà di mediazione e riconciliazione che la informa. Auspichiamo che ovunque sorgano
iniziative di base* per sostenerla e per appoggiare un dialogo tra le comunità
umane attualmente in conflitto. Uniamoci all’appello del Papa a tutti i
popoli “affinché si fermi subito la follia della guerra, affinché possa
scoppiare la pace”: noi, in sintonia con l’enciclica Laudato
Si’, la designamo anzitutto come necessaria, preliminare e universale “pace
con la Natura”.
Pacifisti in piazza a Milano
Contro
la guerra, cambia la vita - Dai una possibilità alla pace. Bisogna
fermare la guerra in Ucraina. Bisogna fermare tutte le guerre del mondo. Condanniamo
l’aggressione e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Vogliamo il
“cessate il fuoco”, chiediamo il ritiro delle truppe. Ci vuole l’azione
dell’ONU: disarmo e neutralità attiva. Dall’Italia
e dall’Europa devono arrivare soluzioni politiche, non aiuti militari. Protezione, assistenza, diritti alla
popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.Siamo con la società civile, con le lavoratrici e i lavoratori ucraini e
russi che si oppongono alla guerra con la nonviolenza.No all’allargamento della NATO. Sì alla sicurezza condivisa.Vogliamo un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali.Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli, non con le armi ma con la
democrazia, i diritti, la pace. Basta armi, basta violenza, basta
guerra!