EINSTEIN E RUSSELL CONTRO LA GUERRA di
Laura Tussi
B. Russell
Appello
contro l’atomica: il rischio attuale di guerra nucleare. “Questo,
dunque il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo
porre fine alla razza umana oppure l’umanità dovrà rinunciare alla guerra?” È
un passo dell’appello e manifesto contro il pericolo atomico lanciato nel 1955
da Bertrand Russell e Albert Einstein. È uno dei più forti e importanti
documenti mai scritti sul pericolo nucleare per il genere umano. Purtroppo poco
raccolto dalle cancellerie, ma ha avuto una vasta risonanza non solo nel mondo
del pacifismo. Sin dal 1945 i due scienziati avevano denunciato al mondo i
rischi incalcolabili dell’atomica. Negli anni ’50, la guerra fredda e la
costruzione della bomba all’idrogeno, molte volte più distruttiva della bomba
su Hiroshima, in possesso delle due superpotenze USA e Urss, rendevano la
situazione internazionale altamente drammatica per l’umanità. Russell scrive ad
Einstein proponendo che i più eminenti uomini di scienza avrebbero dovuto fare
qualcosa di grande effetto per far comprendere alla gente e ai governi le
catastrofi che potevano essere causate e che la guerra nucleare avrebbe potuto
significare l’estinzione della vita sul pianeta. Einstein disse di concordare
pienamente: era necessario fare qualcosa che lasciasse il segno, sia nella
coscienza della gente comune che in quella dei leaders politici. Russell
scrisse allora una prima bozza del documento e lo inviò ad illustri scienziati
per invitarli a firmarlo: non fu facile, le risposte positive non furono molte
perché la guerra fredda colpiva ovunque. Il manifesto appello
contro il baratro nucleare.
A. Einstein
Einstein
prima di morire scrisse una lettera a Russell in cui comunicò la sua firma. Altri
grandi scienziati firmarono nei giorni successivi. Russell presentò in una
conferenza a Londra il manifesto contro l’atomica. L’impatto delle azioni nel
mondo fu positivo, oltre le aspettative del momento. Si attivarono altri
scienziati e intellettuali. Ebbero impulsi positivi anche i movimenti pacifisti;
si organizzarono in vari paesi movimenti per la messa al bando della bomba
atomica. Prenderà il via una notevole campagna antinucleare. Tra l’altro un
gruppo di 52 Nobel per la scienza firmerà la dichiarazione di Mainau con cui si
chiede a tutti i paesi di rinunciare alla forza come soluzione decisiva per le
controversie. Nel 1957, Russell con Rotblat fonda il movimento di Pugwash, dal
nome del villaggio canadese sede delle riunioni iniziali degli scienziati
pacifisti, che si proponeva di impegnare gli scienziati dei due schieramenti
della guerra fredda a discutere e proporre vie per il disarmo. Svolsero
un ruolo cruciale. Il loro impegno ebbe influenza sui leaders
politici e fu di rilievo nella preparazione dei vari trattati per la
limitazione degli armamenti tra Stati Uniti e unione sovietica.Nel
1995, al movimento di Pugwash e al suo presidente Joseph Rotblat fu assegnato
il Nobel per la pace.
Attualmente
- corre l’anno 2022 - è in atto un appello di pace per tutti i popoli e rivolto
a tutti i potenti per commemorare il baratro nucleare a partire da Fukushima e
in seguito la guerra in corso in Ucraina. Fermiamo con l’unione dei movimenti
ecopacifisti europei russi e ucraini la guerra militare in Ucraina e fermiamo
la guerra economica energetica che sta montando a livello globale. Dobbiamo
chiudere in tutta Europa i reattori nucleari e gli impianti nucleari, senza
tassonomia. Per finanziare il nucleare esigiamo il disarmo a partire dalle armi
nucleari già proibite dal trattato ONU - TPAN. Lavoriamo insieme per il modello
energetico rinnovabile: la pace con la natura sarà la strada per consolidare la
pace tra gli esseri umani. Il
ricordo di Fukushima ci deve spronare a uscire dalla minaccia nucleare
evidenziata dalla guerra.