La guerra trova i suoi sostenitori perché ne
parliamo in astratto e mai dal punto di vista delle vittime. Io sono
arciconvinto che se gli inviati di guerra andassero ad intervistare le famiglie
ammassate nelle cantine al buio come topi, nei bunker di fortuna, nelle
metropolitane al freddo; a chiedere ai bambini terrorizzati, agli anziani e
agli invalidi che non possono fuggire, ai malati che non sanno dove andare, a
tutti coloro che hanno visto le case devastate dalle bombe e ridotte in
macerie, che hanno perso tutto, ricordi compresi, si sentirebbero rispondere
che la guerra è la peggiore delle calamità che possa capitare al genere umano.
Che andrebbe fermata subito, che Putin che li sta massacrando, e Zelenski che
al massacro li ha condotti, e Biden e la Nato e i governi e quanti mandano armi
e soffiano sul fuoco, per loro non fa alcuna differenza. Che loro guardano in
faccia la morte ogni giorno, e dei nostri dibattiti di accademia non sanno che
farsene. E che avrebbero preferito una pace ingiusta ad una guerra giusta. Ed
invece a parlare sono gli opinionisti dai salotti televisivi, dalle loro comode
e confortevoli dimore a disquisire sulla pelle degli altri. Sono altrettanto
arcisicuro che se improvvisamente un missile cadesse sul tetto delle case di
costoro e le devastasse, se vedessero il terrore con i propri occhi, se
sentissero i boati annichilenti come gli ucraini, cambierebbero subito idea e
chiederebbero un immediato cessate il fuoco. E se ascoltassero le mamme dei
soldati russi o quelle dei giovanissimi ucraini che il governo ha forzatamente
trattenuti in patria per mandarli scientemente al macello, si sentirebbero dire
la stessa cosa: maledetta sia sempre la guerra e chi la provoca. Scoprirebbero
che i loro cuori sono colmi dello stesso dolore per la sorte dei loro figli,
che trepidano di giorno e di notte e in sogno vedono le bare che li riporta a
casa. O forse neppure questo, perché i loro corpi sono talmente mal ridotti da
non poterli neppure identificare. E sfregerebbero con le loro mani, anche di
questo sono arcisicuro, i volti dei guerrafondai che ovunque sono simili.