A proposito di questa
guerra formato 2022 Noi europei siamo privi di
una capacità minima di analisi ed autocritica, dove erano tutti con queste
grida contro o gli osanna e gloria e sanzioni ai tempi della Corea, del
Vietnam, del Cile, dell’Argentina, e via, ed il rifiuto di Israele di seguire
le ingiunzioni Onu? La follia di Putin e la di lui condanna non si discutono,
ma tutte le guerre Usa in tutto il mondo, quelle denunciate anche dal Papa, non
sollevano attenzione e sanzioni? Perché? La Nato (leggi USA) ha
circondato la Russia e, abilmente, ha messo la Russia alle corde riuscendo a
far reagire Putin che scompostamente e in maniera folle, è caduto nella
trappola, ora, davanti a tutto il mondo, che non si fa domande, il
responsabile, il feroce è solo lui! Un tempo i latini si
chiedevano: “cui prodest?”. Il più grande concorrente
per la fornitura di energia all’Europa parrebbe eliminato. Abbiamo anche visto
chi ne trae immediato beneficio, il presidente Usa ha rapidamente offerto di
fornire tutto il gas che serve all’Europa. Ma non certamente gratis. Né sotto
il profilo economico né sotto quello della gratitudine. Ma da sempre i
cattivi sono ad oriente! Non è strano? Talvolta persino il cinema
d’avventura diventa documento. Un film degli anni ’60: I cinquantacinque giorni di Pechino
racconta di come una cattiva imperatrice cinese, ai primi del ’900, non
permettesse a ben otto nazioni, fra cui l’Italia, di spartirsi la capitale
della Cina e da lì il resto del paese. Che figli di buona donna questi cinesi
che non volevano essere invasi da europei ed americani. A proposito di Oriente,
nell’estate del 1853 il commodoro Perry, seguendo gli ordini impartitigli dal
presidente Usa, Millard Fillmore, aveva guidato una spedizione di quattro navi
da guerra nella baia di Edo, cioè l’antica Tokyo, per stabilire con il Giappone
un rapporto commerciale ed ottenere l’apertura del paese dei democratici desiderata
di questa molto democratica potenza. Senza molta diplomazia il
commodoro aveva fatto sapere che se a Edo non avessero garantito l’avvio di
scambi commerciali le sue navi avrebbero aperto il fuoco. Quasi cento anni dopo
Tokyo restituiva quella visita scatenando la Seconda guerra mondiale. Possiamo
solo augurarci che nulla di simile possa capitare ancora. Roberto Villa(fotografo e tecnico del
suono)