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venerdì 25 marzo 2022

IPOCRITI
di Angelo Gaccione


Il coro degli ipocriti, al quale non ci uniremo, è il più robusto sostegno della guerra. Parliamo di ipocriti, non di ingenui, anche se ai fini dello sterminio il risultato non cambia. Gli ipocriti si scandalizzano, ma sanno bene che la guerra è violenza, morte, distruzione, profughi. Lo sanno da prima e lo sanno da sempre, come tutti, ma fanno finta di non saperlo. Sanno che le bombe devastano, colpiscono alla cieca, non distinguono anziani, donne, bambini, invalidi, animali, piante, case, ospedali, teatri, scuole, asili, monumenti, opere d’arte, paesaggio, bellezza, memoria. Sanno che a morire sono in prevalenza i civili, quelli che la guerra non l’hanno dichiarata, non l’avrebbero voluta, la subiscono. Sanno tutto questo gli ipocriti, lo sanno in tempo di pace, ma fanno finta di non saperlo.
Vedono, gli ipocriti. Vedono come gli Stati ed i Governi in tempo di pace si preparano alla guerra e accumulano armi, le producono, le vendono, riempiono i depositi di ordigni distruttivi di ogni sorta. Vedono come disseminano basi militari nel Paese, come vi installano i missili, come costruiscono alleanze per fini militari, come si esercitano e si preparano alla guerra in tempo di pace. E leggono, leggono a quale spaventosa cifra è arrivata la spesa militare. Gli ipocriti sanno, vedono e sentono tutto questo, ma non se ne indignano.
Gli ipocriti sanno che la guerra è un crimine, ma non chiedono conto ai criminali che la preparano. Sanno che le armi devastano, distruggono, portano la morte, ma restano indifferenti. Vedono e sentono che gli eserciti sono addestrati per operazioni di guerra, per opporre violenza alla violenza, ma restano indifferenti. Restano indifferenti fino a quando la guerra non fa giungere i suoi echi, la sua disumana barbarie, nel loro salotto di casa. La scoprono solo perché le televisioni gliela scodellano a pranzo e cena, mentre loro scodellano le pietanze. Se non gliela scodellassero, la guerra per loro non esisterebbe. Non esisterebbero i generali, gli eserciti, le bombe, i massacri, le case in rovina, i profughi in fuga. Gli ipocriti fingono di non sapere che tutte le guerre sono così, producono la stessa disumana barbarie. In Vietnam, in Cambogia, in Jugoslavia, in Afghanistan, in Cecenia, in Siria, in Libia, in Palestina, nel Kurdistan, nel Corno d’Africa… Di nuovo c’è solo la fine dell’intera umanità che le armi nucleari garantiscono.



In un sussulto di umanitarismo e di indignazione gli ipocriti hanno scoperto che la guerra è un crimine e vogliono che si processino i criminali. Esiste persino un Tribunale Internazionale per giudicare i crimini di guerra. Purtroppo ipocriti e Tribunali sono prigionieri dello stesso difetto: l’ipocrisia, e dunque si fermano alla superficie, evitano di andare al fondo del problema. Se non fossero ipocriti dovrebbero esigere che a rispondere per crimini di guerra fossero tutti i capi di Stato e di Governo che hanno dotato la loro nazione di eserciti, basi militari, ordigni di sterminio di massa, alleanze foriere di tensioni. Di aver dilapidato gigantesche risorse del bilancio pubblico per fini militari creando le premesse della guerra ritenuta un crimine. Per non aver proceduto a tutelare la vita e i beni dei loro cittadini attraverso una politica di disarmo, di non violenza, di rapporti pacifici con le altre nazioni.
Ma non lo faranno, e dunque non vedremo nessun capo di Stato e di Governo alla sbarra. Tutto continuerà come prima, come sempre, fino alla prossima guerra, quella totale; quella che spazzerà via tutti, compreso gli ipocriti e i tribunali.