“Quelli
che non fanno altro che parlare di nemici sono miei nemici” Catania. Carissimi dai piedi dell’Etna -
dove sono “sfollato” fin dalla prima guerra mediatica (la PGM a tema “virus
sanitario”) e ci sono rimasto anche nella seconda (SGM a tema “virus militare”)
- vi invio un micro-contributo per incrementare i vostri simpatici e
illuminati/illuminanti incipit (sempre che interessi). Un saluto affettuoso e
un evviva alla sparuta minoranza che nonostante tutto riesce a mantenersi
equidistante dalle mafiosità di qualsiasi genere (siano esse “illegali” che “legali”)
checché ne dicano i pacifisti con l’elmetto che stanno riempiendo le piazze
italiote (e non solo). Esprimo al contempo un pensiero positivo verso Donatella
De Cesari che per non aver abdicato al pensiero (né al pensare con la propria
testa) sta subendo una valanga di fango via “social” e via tivù. Il tutto
sempre ricordando che Pietro Gori e Luigi Fabbri (con Malatesta) hanno redatto
il noto periodico dal titolo “Pensiero e Volontà” (motori dell’anarchismo). Ciao. Santo Catanuto “Quelli
che non fanno altro che parlare di nemici sono miei nemici” Lo
dice l’artista antimilitarista Henri Gaudier-Brzesk alla ragazza (con cui ha un
flirt) che indossa la divisa e sta partendo per il fronte dando per scontato
che sia la cosa più normale da fare una volta che il governo ha deciso di far
entrare la nazione in guerra. Lei gli chiede quando partirà per il fronte. Lui
risponde che non si arruolerà e rimarrà nel suo studio a scolpire. Lei ribatte
che bisogna andare a combattere il nemico… Ken Russell, Messia selvaggio (1972)