Filippo
Ravizza e Angelo Gaccione in dialogo. Ravizza.
C’è una cosa molto importante: è continuare a provare dolore davanti alle bombe
che cadono sulle città, davanti ai missili che cadono nelle strade delle città.
Continuare a provare dolore vedendo i morti in televisione e sui giornali. Se
continuiamo a provare dolore, vuol dire che siamo rimasti umani. E non è poco,
in questo terribile marzo dell’anno 2022. Gaccione. E indignazione verso
Stati e Governi che fanno le guerre massacrando la gente mentre loro e le loro
famiglie se ne stanno al sicuro. E la Legge che la guerra legittima in maniera
immorale. Dobbiamo sempre usare il soggetto, altrimenti la gente pensa che il
dolore nasca da sé. Ci sono i responsabili ed hanno un nome: Putin, Biden,
Zelenski, i costruttori di morte, i mercanti di armi, gli speculatori, i
generali, gli eserciti, le alleanze militari, le Cancellerie, i responsabili
dei partiti, ecc. Ravizza. Il dolore nasce dal
vedere la morte, dall’immedesimazione, dal dire quella bambina poteva essere
mia figlia, quel soldato poteva essere mio figlio. Il soggetto l’ho detto e
ridetto, ormai non mi interessa più. Tra invasore e invaso il soggetto è
l’invasore, tra chi tira le bombe e chi le bombe se le prende in testa, il
soggetto è chi tira le bombe. L’ho detto, l’ho scritto anche su “Odissea”, se
vai a rileggerti i miei interventi lo trovi nero su bianco. Io voglio uscire
dalla disumanizzazione delle ideologie ora. Provo dolore anche se vedo il
cadavere di un soldato russo. Io voglio restare umano. Gaccione. I soggetti sono tanti. I
nemici dei popoli sono le classi dirigenti al potere che li aizzano, non altri
disperati. Dovrebbero ammutinarsi, disertare, rivolgere le armi contro i loro
comandanti, i loro ministri della guerra, questi sono i carnefici. Rifiutarsi
di arruolarsi in un esercito. Gli eserciti fanno le guerre, le armi fanno le
guerre. O si capisce questo o non c’è via d’uscita. Dovrebbero gettare i fucili
e togliersi le divise, fare causa comune con i soldati ucraini, arrestare i
loro comandanti. Mai dovrebbero arruolarsi in un esercito, perché da sempre gli
eserciti uccidono al comando dei Governi e degli Stati per i loro sporchi
interessi. Un po’ di sano antimilitarismo farebbe bene a tutti. Ravizza. Quello che scrivi è in
astratto molto giusto e molto bello. Se in tutto il mondo e in contemporanea si
sciogliessero tutti gli eserciti (e tutti gli Stati) forse, e sottolineo forse,
non ci sarebbero più guerre, nessuno invaderebbe nessuno. Basterebbero forse
corpi tipo Vigili Urbani per dirimere il traffico e contrastare la delinquenza
comune. Gaccione. Deve cominciare
qualcuno. Il disarmo generale non avverrà mai simultaneamente. Il Patto di
Varsavia è stato sciolto dai russi unilateralmente. Il Costa Rica ha sciolto l’esercito
unilateralmente. Le famiglie della ’drangheta che non hanno voluto più
spargimento di sangue hanno rinunciato a vendicarsi unilateralmente e le faide
sono finite. Mi auguro che sia la mia Patria a dare questo esempio luminoso al
mondo. La nazione con la tradizione culturale più profonda e vasta e dalle
mille bellezze. Se
questo passo verso il disarmo lo facesse l’Italia, avrebbe un impatto
straordinario e altri Paesi ci seguirebbero. La perversa catena della guerra si
spezzerebbe.