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giovedì 10 marzo 2022

SAGGEZZA

 
Caro Angelo,
su questa guerra si stanno scrivendo fiumi di parole e tanti telegiornali ci bombardano di immagini cruente. Non discuto che sia importante parlarne per far capire che si è in disaccordo; sarebbe stato peggio aver girato la testa dall’altra parte. Dici bene, Angelo, che tra sordi non c’è dialogo e, dall’alto della tua intelligenza e saggezza, lo spieghi molto bene; se si cerca un punto di incontro, è necessario che i contendenti smussino le rispettive ragioni. Esiste la verità dell’uno, esiste la verità dell’altro ed esiste la verità. E a noi chi ci dice la verità? In ogni caso, quando parlano le armi, tutti e due i contendenti dalla ragione passano dalla parte del torto; è come lavare il sangue col sangue oppure buttare fango addosso all’avversario per sporcargli la camicia, facendo finta che la sua sia pulita e non lo è. Cosa è stato fatto negli anni passati? È proprio durante il periodo di pace che bisogna rafforzare la pace! Gli intermediari attuali dovevano agire quando si è accesa la prima scintilla; sarebbe stato più facile spegnerla. L’odio si poteva trasformare, non dico in amore, ma almeno in tolleranza e sopportazione reciproche.
Io so per certo che se passo alle mani con qualcuno, gliene do, ma ne prendo pure. È scontato che le botte partono, colpiscono e altre mi tornano indietro. Andare ai tavoli di trattativa col fucile sulle spalle, è facile che un colpo parta in un momento di rabbia. Ci vorrebbe solamente un ramoscello di ulivo in segno di pace. È naturale che la pace ritorni perché la guerra non fa bene a chi la fa e a chi la subisce; però, purtroppo, sarà difficile che le ferite si rimargino nel breve periodo. Chi pagherà i danni morali e materiali?
Carmine Scavello