In Italia abbiamo le
forze di polizia in guerra tutti i giorni con la criminalità, con
organici e mezzi finanziari estremamente ridotti, orari e turni massacranti,
volanti senza pezzi di ricambio, munizioni contate al poligono, e stipendi
senza straordinari ; abbiamo i vigili del fuoco con scarse
coperture assicurative, organici e mezzi finanziari ridotti, turni massacranti,
dei quali ci ricordiamo solo nelle sciagure e nei disastri, così come il
personale della protezione civile; abbiamo infermieri e medici in guerra tutti i giorni con la pandemia e i
tagli alla sanità; abbiamo gli insegnanti in guerra tutti i giorni con i tagli
alla istruzione e alla scuola; abbiamo aziende tutti i giorni in guerra con la crisi e i costi
della energia; abbiamo negozi, bar, ristoranti, artigiani costretti a chiudere;
abbiamo popolazioni che da anni attendono la
ricostruzione delle loro case dopo i terremoti e alluvioni; abbiamo solo
pochi canadair e velivoli anti incendio in guerra tutte le
estati con eserciti di piromani e criminalità; abbiamo negozianti in guerra tutti i giorni con la
criminalità del racket e delle estorsioni; abbiamo i finanzieri in guerra tutti i giorni contro
la corruzione e il traffico di droga; abbiamo carabinieri in guerra tutti i giorni contro
il traffico di rifiuti e di inquinamento di aree agricole e civili; abbiamo
i genitori di figli disabili e autistici senza aiuti e senza insegnanti di
sostegno, abbiamo le donne e le madri in guerra tutti i giorni per fare la spesa e
crescere i figli senza assistenza, asili nido e servizi; abbiamo giovani
e padri disoccupati senza lavoro; abbiamo circa due milioni di giovani NEET che
costituiscono un enorme problema sociale; abbiamo gli anziani in guerra tutti i giorni con la vita soli e
senza aiuto, tanto da morire dimenticati da tutti; abbiamo i volontari in guerra tutti i giorni contro povertà, abbandono, fame, disperazione. Potrei continuare scusandomi per coloro
che non ho citato per ragioni di brevità. A tutti questi eroi del nostro abbiamo
tagliato i fondi, gli diciamo che non ci sono più soldi, e gli chiediamo
sacrifici. Allora, siamo sicuri che inviare armi utili ad uccidere altri esseri
umani sia la strada migliore per vincere una guerra più grande di noi e che le guerre che abbiamo in casa? Siamo sicuri che le armi siano funzionali e più necessarie dello stop alla guerra e non sia invece preferibile
spendere questi soldi per aiutare sia i profughi che tutti gli eroi del nostro tempo a vivere e
non a morire? Mandiamomedicine, cibo, ospedali da campo, abbigliamento e generi di
prima necessità, tende, prefabricati, generatori di corrente, mezzi di
trasporto, qualsiasi altro tipo di aiuti, ma non armi per uccidere.
Carlo Paris Consigliere di amministrazione e Presidente Comitato
Sostenibilità in ENAV. Amministratore non esecutivo e Presidente Comitato di
Remunerazione presso FILA - FABBRICA ITALIANA LAPIS ED AFFINI SpA.