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mercoledì 9 marzo 2022

USCIRE DALLA LOGICA DI MORTE
di Angelo Gaccione


Non c’è guerra senza armi.


Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, e sordi ce ne sono anche fra noi. Non si spiegherebbe altrimenti l’ostinazione a ribadire come un disco rotto sempre le stesse banalità, in spregio allo sforzo che stiamo facendo per porre un argine al partito della guerra e della morte, ai tifosi che si schierano con l’uno o l’altro contendente al riparo delle bombe e delle devastazioni. Un criminale ha aggredito e un altro criminale ha fatto di tutto per portare il suo Paese in guerra. Alla fine del conflitto, se saremo ancora vivi e se i ciechi aizzatori non ci avranno spinto verso l’apocalisse nucleare con i loro farneticanti proclami di inviare armi, allargare il conflitto indifferenti che l’Ucraina sia rasa al suolo, e a 13 mila ordigni nucleari pronti per cancellare questo stupido bipede, entrambi i governi dovranno essere ritenuti responsabili: aggrediti ed aggressori. E mi aspetto che costoro con la stessa foga alzino finalmente la voce, visto che hanno sempre dormito e non si sono assolutamente preoccupati di eserciti, alleanze militari, criminale spesa per la cosiddetta “difesa” in epoca nucleare, armi di sterminio, produttori e mercanti assassini che si arricchiscono sul sangue e la morte, scienziati e tecnici farabutti che le inventano, Stati e Governi che le spacciano in ogni dove, mingono sulla volontà dei loro popoli e su quelle parole vuote chiamate democrazia o diritto di voto. Lo sappiamo tutti che Stati e Governi non tengono in alcun conto in termini di guerra e di armi la volontà dei loro popoli, in Russia come in America o nella nostra pacifica nazione. A chi hanno chiesto il parere i nostri governanti quando hanno installato in Italia i missili nucleari? Vi hanno interpellato quando hanno deciso di mandare armi sul teatro di guerra ucraino? Forse avreste preferito che mandassimo medicine, alimenti, o si avviasse un negoziato serio prima della catastrofe. Non lo hanno fatto e non lo hanno voluto, in spregio a democrazia o diritto di voto con cui i governanti si puliscono il deretano. I capi di Stato e di Governo, quelli che in occasione della Conferenza di Parigi lo scrittore Albert Camus definiva “I ventuno sordi, futuri criminali di guerra” sono come quelli di oggi. Sono solo aumentati di numero, e sono complici e responsabili della tragedia Ucraina. Se volete far finta di essere ciechi, accomodatevi pure e intruppatevi nel partito della guerra e dei guerrafondai; io non lo farò, conservo ancora un barlume di rispetto per la mia intelligenza.



Ci sono due verità indiscutibili: 1) sono gli Stati ed i Governi che provocano le guerre e i loro popoli che le subiscono. 2) Non esiste guerra senza armi. Se a provocarla sono gli Stati ed i Governi a danno dei loro popoli, ne discende, a rigor di logica, che ad essere processati come criminali di guerra dovrebbero essere gli uomini che incarnano queste due istituzioni. E ancora: se non esiste guerra senza armi, chi produce, acquista, detiene o vende armi a gruppi, fazioni, Stati, mette in essere un atto di guerra, persegue deliberatamente la guerra, crea la possibilità del conflitto bellico. E poiché sono i Governi e gli Stati a stringere alleanze con finalità militari, non certo i loro popoli, i cittadini di ognuno di questi Stati dovrebbero chiedere conto ai loro Governi e ai loro Stati di questa condotta criminale. Se non lo faranno la loro incolumità e sicurezza saranno messe in pericolo. Esigere che la propria nazione rinunci a possedere armi, a far parte di alleanze con finalità militari e a risolvere ogni controversia possibile attraverso il confronto e il dialogo, è la sola strada che può garantire una pace duratura e priva di pericoli per sé stessi e per gli altri. Non abbiamo altra scelta: o abolire le armi e le alleanze militari, o abolire l’uomo. Scegliete voi.