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giovedì 28 aprile 2022

DOMANDE


Uno dei capi di Stato è chiamato Zar Putin, l’altro Sultano Erdogan. Allo Zar non viene perdonato nulla, se lo merita, ma qualcosa sarebbe da approfondire, cioè di criticare un’informazione ossessiva e a senso unico tutta tesa a nascondere che lo statuto della NATO le vieta sia di intervenire a sostegno di paesi non appartenenti alla NATO, sia di aggredire altri Stati. Al Sultano, invece, viene perdonato tutto. Sono anni che bombarda i curdi in Iraq e in Siria (oltre che nella sua Turchia). Egli ha pagato, armato e protetto i jihadisti dell’ISIS, un movimento terroristico ben noto creato con armi occidentali e portato a combattere una guerra che si è trasformata nell’annientamento della Siria e di vasti territori iracheni. Sia il Sultano che l’allora Segretaria di Stato USA Hillary Clinton avevano presentato l’ISIS al mondo come un movimento di resistenza ispirato a ideali di libertà (cosa che non si ricorda più). Inoltre il Sultano ha spostato a suo vantaggio territoriale i confini con la Siria, rubando 30 chilometri di terreno alla regione del Rojava, cacciando dai loro territori 300 mila curdi siriani, e mettendo bandiere e truppe turche. Da settimane c’è una vasta invasione turca di territori curdi iracheni che bombarda civili, tra cui anche donne e bambini, bombarda anche la popolazione curda yazida, già massacrata nel 2014 dai jihadisti, e ora sempre in Iraq sta installando basi militari turche.
Domanda: c’è una differenza tra una bomba dello Zar che uccide gli ucraini e una bomba della NATO (di cui il Sultano fa parte) che uccide i curdi? E perché se un ucraino prende le armi per difendersi dallo Zar è uno che fa opera di resistenza, mentre un curdo che prende un’arma per difendersi viene etichettato come terrorista?
Silvana Barbieri