Se l’amica carissima e ottima poetessa
Claudia Azzola avesse letto i numerosi scritti che andiamo pubblicando da
diciannove anni su questo giornale (su militarismo, alleanze militari,
scandalosa spesa per la difesa, aggressioni armate in giro per il mondo,
esportazione della democrazia a suon di bombe, colpi di stato, guerre e
crimini, sulle giustificazioni ridicole per abbattere governi, l’espansione della
Nato in ogni dove, la macelleria americana ovunque mette piede, l’oppressione
di un regime altrettanto schifoso e super armato di Putin, le guerre per
procura tra Stati Uniti e Russia, le armi nucleari con cui la “pacifica” e
“democratica” Europa ha riempito i propri territori, Italia compresa, senza
che, come in Russia e in ogni altro Stato, i cittadini abbiano potuto dire una
parola, come sta avvenendo in queste ore nella pineta di San Rossore vicino
Pisa dove si sta creando l’ennesima base militare quasi di nascosto e senza
dibattito pubblico, e tanto, tanto altro ancora), forse il tono del suo
articolo sarebbe stato diverso. Per inciso: voglio ricordare a quanti scoprono
militarismo e barbarie della guerra solo quando scoppiano le bombe, che di questa
criminosa politica il sottoscritto ne scrive e parla da oltre mezzo secolo. Nei
periodi di pace facciamo tutti finta di non vedere e di non sentire. E non ci
disturba affatto che i militari italiani siano impegnati in missioni estere
contro il dettato della Costituzione. Che ci siamo fatti servi della Nato
(organizzazione armata con funzioni di guerra non per portare doni agli
orfanelli), che la spesa militare italiana è scandalosa mentre nella civile
Milano per fare un esame con il Servizio sanitario devi aspettare 10 mesi, che
le fabbriche per i crimini di guerra – le armi che provocano la barbarie di cui
ci scandalizziamo tanto – lavorano indisturbate senza sosta, e i trafficanti le
vendono in ogni dove, anche ai mafiosi, ai terroristi, agli “Stati canaglia” che
se ne procurano con dovizia. Che tutti indistintamente, tranne il Costa Rica,
sono Stati e governi armati, cioè criminali, pronti al crimine della guerra,
che la “pacifica” Ucraina spende in armi il 4 e mezzo per cento del suo Pil
mentre le donne di quel Paese vanno a fare le serve in mezza Europa.
Lo
saprebbe Claudia e lo saprebbero tutti coloro che sprecano la loro energia a
criticare noi che a guerre e militarismo ci opponiamo (ricordo che alcuni
autori che scrivono su questo giornale si sono fatti la galera per dire no al
militarismo quando erano giovani), se ci leggessero attentamente, ed invece non
battono ciglio contro chi prepara i massacri. Se avessero letto i nostri
scritti saprebbero che molto prima del conflitto avevamo auspicato una
iniziativa diplomatica dell’Europa per impedire il massacro, e invece
quest’ultima ha preferito fare da tappeto al governo americano (dopo i Romani
gli americani sono coloro che hanno fatto più guerre al mondo). Che fare
entrare gli Stati ex sovietici nella Nato dopo che era stato sciolto il Patto
di Varsavia (unilateralmente) era una provocazione stupida, e semmai
andava sciolta anche la Nato per evitare frizioni. Ma tutto questo lo abbiamo
scritto fino alla noia e rimando al mio pamphlet: Scritti contro la guerra
in fase di stampa, per un ripasso. Una cosa però debbo qui ribadire a proposito
del disarmo unilaterale perché mi assumo la responsabilità di essere in
questo Paese di guerrafondai il più accanito difensore di questa saggia idea,
dato che mezzo secolo fa fummo io e lo scrittore Carlo Cassola a metterla in
circolazione. Il disarmo unilaterale è l’unica via che ci può salvare da una
sicura catastrofe. Se i Paesi ex comunisti avessero disarmato unilateralmente e
proseguito una politica di pace, avrebbero contribuito a migliorare il clima
internazionale e si sarebbero messi al sicuro. Invece hanno preferito passare
da un padrone all’altro con l’illusione di sentirsi protetti.
Un’Ucraina
disarmata e pacifica avrebbe evitato la guerra, invece l’ha deliberatamente
perseguita. Ben 30 gli Stati aderenti alla Nato e l’Ucraina avrebbe dovuto
essere il 31° con il fine chiarissimo degli americani di accerchiare la Russia.
Sono banali evidenze e non c’è bisogno di essere degli esperti di geopolitica
per capire che questo avrebbe acceso la miccia. Sin dalle prime avvisaglie
abbiamo detto che era meglio un anno di trattative che un giorno di guerra;
meglio una pace ingiusta di una guerra giusta. Ma Biden e la Nato (i
burattinai) hanno manovrato e illuso Zelensky (il burattino) affinché Putin (il
macellaio) li massacrasse. Una triangolazione criminale perfetta. Intanto
volano i profitti dei mercanti d’armi, l’America ci venderà il gas a prezzi
doppi e farà giganteschi affari quando si appresterà a ricostruire l’Ucraina
che ha contribuito a far devastare, l’Italia apre nuove basi militari e porta a
38 miliardi la spesa militare, l’Europa si sottomette alla Nato e si accollerà
il costo della difesa, i civili ucraini usati come scudi umani, milioni di
donne, vecchi e bambini in fuga, case e patrimonio artistico, culturale,
industriale in rovina, Finlandia, Olanda e altri Stati premono per entrare a
loro volta nella Nato creando le premesse, se da questo conflitto usciremo
vivi, per creare ulteriori tensioni per la prossima guerra. Del resto bisognerà
pur farne qualcosa dei 13 mila ordigni nucleari che dormono inutilizzati nei
bunker degli Stati, e con i quali l’homo stupidus stupidus, rifiutando
il disarmo, si suiciderà.