LETTERATI, SAGGISTI, E GUERRA
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Disegno di Adamo Calabrese
Caro Angelo,
rispetto il pensiero di Rinaldi; è stato sicuramente frainteso: una persona
intelligente come lui non credo che caschi in questi malintesi. Amare la pace,
oltre che un dovere morale, è un punto di arrivo per mettere a tacere la
guerra. Non si può stare con due piedi in una scarpa. La guerra distrugge la
convivenza civile e scava solchi profondi di odio: ci vorranno generazioni per
dimenticare e non sempre è facile, perché le cicatrici rimangono come
testimonianza dei misfatti e dei torti subiti.
Carmine Scavello (Trezzano sul Naviglio)
*
I grandi della terra
finiscono facilmente nel tunnel della guerra, noi, gente comune, dobbiamo
perseguire la Pace. Buona Pasqua.
Cataldo Russo (Settimo Milanese)
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Seminare e seminare e continuiamo a seminare, anche se spesso i sassi
soffocano la vita.
Giuseppe O. Pozzi (Milano)
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Già: quis fuit horrendos primus
qui protulit enses? del DNA umano la guerra non fa parte, certo; ma
della storia umana (maschile) sì, purtroppo.
Come augurio invito all’ascolto della Seconda Sinfonia di Mahler.
Gabriele Scaramuzza (Milano)
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Io dico solo: tutti d’accordo contro le
armi spaventose che circolano. Io mi sveglio di notte con un’angoscia che a
fatica devo sedare perché non posso non dormire con tutti gli impegni con cui
mi confronto quotidianamente. E, diciamolo: ho anche paura. Tutti i discorsi,
le belle teorie non fregano niente a chi comanda la distruzione.
Claudia Azzola (Milano)
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