Caro Angelo, rispetto il pensiero di Rinaldi; è stato sicuramente frainteso: una persona
intelligente come lui non credo che caschi in questi malintesi. Amare la pace,
oltre che un dovere morale, è un punto di arrivo per mettere a tacere la
guerra. Non si può stare con due piedi in una scarpa. La guerra distrugge la
convivenza civile e scava solchi profondi di odio: ci vorranno generazioni per
dimenticare e non sempre è facile, perché le cicatrici rimangono come
testimonianza dei misfatti e dei torti subiti. Carmine Scavello (Trezzano sul Naviglio) * Igrandi della terra
finiscono facilmente nel tunnel della guerra, noi, gente comune, dobbiamo
perseguire la Pace. Buona Pasqua. Cataldo Russo (Settimo Milanese) * Seminare e seminare e continuiamo a seminare, anche se spesso i sassi
soffocano la vita. Giuseppe O. Pozzi (Milano) * Già: quis fuit horrendos primus
qui protulit enses? del DNA umano la guerra non fa parte, certo; ma
della storia umana (maschile) sì, purtroppo. Come augurio invito all’ascolto della Seconda Sinfonia di Mahler. Gabriele Scaramuzza (Milano) * Io dico solo: tutti d’accordo contro le
armi spaventose che circolano. Io mi sveglio di notte con un’angoscia che a
fatica devo sedare perché non posso non dormire con tutti gli impegni con cui
mi confronto quotidianamente. E, diciamolo: ho anche paura. Tutti i discorsi,
le belle teorie non fregano niente a chi comanda la distruzione. Claudia Azzola (Milano)