Sacrifichereste Venezia, Praga, Lisbona, gli
Uffizi, la Cappella Sistina, San Pietro in Vincoli, Piazza dei Miracoli, Piazza
del Campo, il Duomo di Orvieto, Piazza dell’Anfiteatro…ad una guerra giusta? Protagonisti del dibattito pubblico sul conflitto
russo-ucraino sono in prevalenza uomini e donne di cultura, studiosi impegnati
nelle diverse discipline e persino letterati, artisti, educatori. Tutte
personalità che hanno a che fare con università, biblioteche, musei, archivi,
fondi di manoscritti, laboratori, gallerie d’arte, teatri, conservatori
musicali, pinacoteche, fondazioni, centri culturali, e quant’altro la genialità
creativa ci ha lasciato in eredità come patrimonio dello spirito umano. Moltissimi
si sono schierati in favore della guerra: è alla loro intelligenza e al loro
cuore che questo scritto è rivolto. Cultori del sapere e del bello quali siete,
come potete a cuor leggero sostenere le ragioni del partito della guerra e dei
guerrafondai? Vittima della guerra oltre a uomini, donne, bambini, anziani,
malati, animali e vegetali di ogni specie, è l’immenso patrimonio artistico,
scientifico, storico, ambientale, culturale. Un palazzo antico, una cattedrale,
una moschea, un castello, un tempio, un museo, una biblioteca, un archivio, un
parco archeologico, un’oasi naturalistica, un bosco, sono lì, fermi, immobili,
indifesi, pronti a soccombere alla furia delle cannonate, dei missili, delle
bombe, per essere ridotti in polvere alla stessa stregua delle abitazioni
private, degli edifici, delle scuole, degli asili nido, degli ospedali, degli
opifici e via enumerando. Davvero la vostra coscienza e il vostro cuore possono
tollerare una perdita così immensa? Sareste davvero disposti a sacrificare per
sempre questo prezioso e irripetibile patrimonio? O non rinuncereste piuttosto
a qualsiasi ragione addotta dalla guerra – per giusta che sia – e preservarlo
accettando una pace ingiusta? Una pace ingiusta terrebbe in vita questo
patrimonio di bellezza e di cultura, una guerra giusta lo sopprimerebbe. A una
pace ingiusta col tempo e la mediazione si può rimediare, ad una guerra giusta
no. Tutto sarebbe perso per sempre: vite, bellezze, memorie.