Noi condanniamo senza se
e senza ma l’invasione dell’Ucraina. Putin dovrà risponderne al suo popolo e
alla Storia.
Per porre fine al
massacro abbiamo di fronte due strade: affidarsi alla forza delle armi o
mobilitarsi con un’azione nonviolenta per una trattativa immediata e una
soluzione diplomatica. Pensiamo che le armi siano la risposta sbagliata. Il
nemico più grande è la guerra, la pretesa di sconfiggere Putin con una
escalation militare, scalzandolo dal potere, comporta innumerevoli morti,
sofferenze atroci tra i civili e un futuro di miseria per una moltitudine di
persone. Più di tutto ci preoccupa il possibile impiego di armi nucleari, che
rappresentano una minaccia per l’insieme della vita sulla terra e una possibile
sentenza di morte per l’umanità. La parola pace è censurata. L’informazione non
esprime la varietà di posizioni presenti tra l’opinione pubblica. La
maggioranza contraria all’invio di armi viene sistematicamente ignorata. Per i
media non c’è alternativa alla guerra, che rappresentano come uno scontro tra
buoni e cattivi, dove la somma degli orrori cancella il “chi, dove, come,
quando e perché”. Il sangue delle vittime deve chiamare altro sangue per
giustificare la necessità di una sconfitta definitiva dell’aggressore.
È ora di dire basta alle armi e di agire in maniera nonviolenta, a partire
dall’accoglienza dei profughi di ogni guerra. Creiamo una comunità determinata
a far sentire la propria voce. La nostra iniziativa è una protesta per opporsi
alla deriva verso il pensiero unico e la resa dell’intelligenza. Sarà un evento dal vivo in
teatro - lunedì 2 maggio 2022 dalle ore 21 alle ore 23,30
al teatro Ghione di Roma - e una diretta streaming con la quale
chiunque potrà interagire grazie ai social. Qualunque radio, emittente televisiva o canale
social potrà liberamente trasmettere la nostra iniziativa che
sarà autofinanziata
con il crowdfunding.