Ringraziamo
Noubs Wordpress per avere autorizzato la pubblicazione di questo scritto di
Massimo Pamio. È
uscito, per Tralerighe Libri editore, nella collana Libri come pietre d’angolo, un instant book di Angelo
Gaccione, Scritti contro la guerra, che raccoglie le riflessioni
pubblicate sulla rivista “Odissea” dello scrittore e saggista cosentino. Un
testo appassionato, un grido di dolore, una voce che si alza contro le
efferatezze che la specie umana commette contro sé stessa e contro la Vita, la
Nuda, la sacra Vita. Una creatura crudele e feroce ma anche stupida, l’uomo,
che rivolge verso sé stesso tutto il male di cui è capace. Una
condanna senz’appello, una denuncia senza mezzi termini, sincera e purtroppo
vera, che condivido parola per parola: “Quel
che pensiamo degli Stati armati, dell’industria di morte, dei governi che
lasciano produrre ed esportare armi, che le comprano distruggendo risorse
economiche preziose dei loro Paesi, degli scienziati che le progettano e ne
sperimentano consapevolmente il potere distruttivo, delle alleanze militari,
degli eserciti e quant’altro compone questa fogna escrementizia, lo abbiamo
detto e ridetto fino alla noia. Tutto questo va chiamato col nome che gli
compete: sistema criminale. Sistema criminale legittimato da un perverso e
criminale uso della legalità e del diritto. E gli uomini e le donne, che questo
sistema incarnano fisicamente, devono essere additati col nome che li
contraddistingue: mostri del genere umano. Chi fonda il diritto sullo sterminio
e sulla distruzione con armi di ogni ordine e grado, lo è in assoluto. E dal
punto di vista umano va considerato un’escrescenza perversa rispetto
all’equilibrio che regola la vita. Criminali vanno considerati senz’altro i
gazzettieri che soffiano sul fuoco, seduti sulle loro comode poltrone, con le
bretelle ben abbottonate, con i loro deretani al sicuro, e gli “statisti” da
barzelletta di casa nostra che giocano alla guerra. Sappiamo da sempre che il
tempo è cieco e l’uomo è stupido, e dunque bisogna temerne le azioni. E poiché
la storia si ripete sempre come un idiota, non c’è verso che impari alcunché
dall’esperienza”. Ho
letto fino alla fine il libro, col fiato sospeso. Grazie Angelo, perché sappiamo
che ci sono uomini che non si rispecchiano nell’umanità criminale e stupida,
nella volontà allineata alla distruzione e all’istinto di morte esercitati da
un potere che vuole solo sterminio.
La copertina del libro
Angelo
Gaccione Scritti
contro la guerra Tralerighe
Libri, Lucca, 2022 Pagg.
74 € 10,00 Copertina
e immagini a corredo di
Max Hamlet
* Un commento del poeta e critico Adam Vaccaro
“Abbiamo sempre condiviso reciprocamente con Angelo le prese di
posizione contro ogni guerra e su questa, in particolare, che ci vede coinvolti
come popolo italiano, con un governo asservito agli USA, senza mandati
parlamentari e sorretto solo da una ignobile propaganda dei mass-media al
seguito al 99%. Siamo in una deriva parafascista che continua spacciarsi come
esempio di libertà e democrazia. Con poche voci - come quelle di Angelo - che
resistono, trivialmente censurate, insultate o messe all’indice da maratone
quotidiane che bombardano e mirano a spaventare e a preparare psicologicamente
a costi e disastri sociali che non riusciamo ancora a immaginare. Come ho
scritto siamo nella logica 0-1, bene e male assoluti, da guerra di religione
con un solo diavolo e gli altri (tutto i governi occidentali) gli angeli buoni! L’angoscia
crescente deriva dal senso di impotenza in questo quadro che fa strame di
Costituzione e di minimi spazi di riflessione critica, capaci di essere testa e
azione di una maggioranza popolare che è indubbiamente contro queste
prospettive di guerra sempre più ampie, volute dalle logiche e dai centri
imperialistici (nel quadro in atto, USA e Russia, con Cina che attende la
puntata successiva) di cui l’Ucraina e il suo governo sono strumenti. E
nell’attuale fase è ormai chiaro anche ai ciechi che uno degli obiettivi è
stritolare e rendere sempre più zerbino l’Europa che esiste solo sulla carta e
nell’ideologia degli europeisti. Dov’è mio
Dio, la Cultura, la grande cultura europea?”. Adam
Vaccaro