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martedì 3 maggio 2022

URANIO IMPOVERITO
Veleni di guerra  
 


Brescia. La Nato e gli Stati uniti hanno guidato le principali operazioni militari (guerre) degli ultimi decenni, con il benestare della maggior parte della Comunità Internazionale (ONU, UE ecc.). A tutte queste guerre ha partecipato in modo determinante e attivo anche l'Italia, senza alcuna opposizione, anzi con il mandato, di governi e parlamento. A questo si aggiunge tristemente il conflitto in Ucraina fortemente voluto e alimentato da ogni paese occidentale pronto a mandare ulteriori soldati a morire alla prima occasione utile a giustificare l’intervento Nato!
Negli scorsi conflitti e in quelli ancora in corso, alle vittime morte cruentemente vi sono altre vittime anch'esse decedute e tenute nascoste dallo Stato italiano: si tratta delle innumerevoli persone che a distanza di tempo hanno subito gli effetti deleteri per aver avuto contatti o essere state vicine all'uranio impoverito. Le vittime sono principalmente le popolazioni dei territori in cui vi son stati bombardamenti con l'uranio impoverito – ex Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e altri teatri di guerra. Oltre ai sacrificati civili delle zone di guerra vi sono quelli che abitano vicino ai poligoni militari in Sardegna dove sono stoccati e montati gli ordigni all'uranio. Da ultimo – ma non per importanza - vanno ricordati i militari che, inconsapevoli del rischio, hanno dovuto maneggiare e utilizzare l'uranio impoverito e i relativi congegni.
Il pericolo del coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in corso tra Usa Ucraina e Russia è concreto e aggraverebbe solo la situazione. 
Oggi presso il tribunale di Brescia si discute del caso del Maresciallo dell’Aeronautica Militare Giovanni Luca Lepore, morto nel 2005, la cui famiglia è ancora in battaglia per ottenere giustizia, di fronte all’atteggiamento strafottente, menefreghista e vessatorio del Ministero della Difesa che si rifiuta da 16 anni di ammettere la sua colpevolezza e dare ristoro non solo alla famiglia del Maresciallo Lepore ma a tutte le famiglie delle vittime dell’Uranio Impoverito e di tutti gli altri inquinanti bellici. Non a caso dall’ultima udienza è passato quasi un anno! Attraverso il proprio ruolo istituzionale fanno pressione sui tribunali e trovano escamotage affinché i processi durino anni, puntando a sfiancare le famiglie che richiedono giustizia e ristoro nella speranza che mollino la presa, per scoraggiare centinaia, migliaia di altri malati dall’intraprendere le vie legali per ottenere giustizia.
Basta con le vessazioni e le lungaggini burocratiche contro le famiglie e le vittime dell’Uranio impoverito. Basta con gli armamenti inquinanti che devastano l’ambiente e le vite di civili e militari. Verità, giustizia, risarcimenti e bonifiche subito.
 
ANVUI 
Centro Sociale 28Maggio
Donne e uomini contro la guerra