Smascheriamoli
i guerrafondai Èl’ora
di far cadere le maschere e dire senza infingimenti e giri di parola se si
persegue la pace o si mette in scena la guerra, quella vera. Ormai il conflitto
non è solo fra Russia e Ucraina ma si sta allargando a macchia d’olio
coinvolgendo tutta l’Europa che, come un cagnolino ammaestrato, scodinzola agli
ordini degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, i veri burattinai di questo
conflitto, che in guerra sono entrati a gamba tesa e cinicamente danno in pasto
alla morte, con l’apologia dell’eroismo e del coraggio, decine di migliaia di
Ucraini. Sì,
è l’ora di far cadere la maschera dai volti dei boia e dire che, se si persegue
la pace vera, non quella dei mercanti d’armi e dei profittatori, sempre
subordinata a mille calcoli da bottega e trattati, è giunto il momento di
avviare seriamente trattative per far finire questa inutile e barbarica mattanza.
La guerra l’ha iniziata la Russia, è vero, ed ha grandi responsabilità, ma la
stanno rinfocolando i paesi della Nato con in testa l’America e l’Inghilterra
che continuano a stanziare risorse economiche e ad inviare armi, soldati,
addestratori, Foreign fighters. È
il momento di smascherare i guerrafondai e i benpensanti che, nascosti sotto il
vessillo del comune buonsenso, dicono che non si può restare indifferenti di
fronte all’invasione perpetrata dai russi ai danni dell’Ucraina, perché se
qualcuno ti entra in casa senza invito e per diventarne padrone, è un dovere
buttarlo fuori a calci, se non si è codardi e compiacenti. Personalmente
vedo in quello che sta accadendo oggi in Ucraina, ma anche in quello che
accaduto in passato in altri paesi, tanto cinismo e tanta stoltezza. I ricordi
degli anni terribili della Seconda Guerra Mondiale sembrano essere stati
rimossi. Anzi, pare che l’umanità non veda l’ora di passare dalla guerra in
versione cinematografica a quella reale. Perché,
mi chiedo, gli uomini hanno sempre bisogno del bagno di sangue, prima di
sedersi a un tavolo e parlare? Possibile che la storia non abbia insegnato
l’inutilità e la malvagità della guerra. Possibile che siano state rimosse le
terribili tragedie di Hiroshima e Nagasaki dove nelle giornate del 6 e 9 agosto
del 1945, a guerra ormai conclusa, furono sganciate le due bombe atomiche
“Little Boy” e “Fat Man”, causando 200.000 vittime, soprattutto civili.
Possibile che non ci sia consapevolezza che gli effetti devastanti delle
radiazioni atomiche si sono protratti per decenni, aggiungendo ai morti di quei
due giorni drammatici altri morti, malattie terribili e sofferenze atroci.
Possibile che non si sappia che oggi ci sono armi di distruzione di massa che
possono fare tabula rasa del nostro pianeta? La
domanda che ciascuno di noi dovrebbe porsi con insistenza oggi è la seguente:
“Voglio consegnare sì o no un futuro alle nuove generazioni?”. Se sì, bisogna
mobilitarsi e chiedere con insistenza il ripristino della pace in Ucraina e
nelle altre parti del mondo dove la guerra infuria nella nostra indifferenza,
ma soprattutto bisogno battersi contro qualunque stereotipo e giustificazione
affinché le armi siano bandite e la parola guerra venga effettivamente rimossa
dalle nostre coscienze.