La
pace è un concetto chiave che per estensione concreta e attuativa racchiude
tutti i problemi della società civile e dell’umanità in senso lato. Se la
pace mondiale dominasse il nostro pianeta si risolverebbero davvero tutti i
problemi che affliggono le specie viventi sulla terra. Le
problematiche inerenti alla pace. La pace
contro l’attività militare che trova la sua massima espressione nella
guerra nucleare. La pace per la risoluzione dei cambiamenti e dei
dissesti climatici causati dalle eccessive emissioni di gas serra di origine
antropica nell’atmosfera e derivanti per il 20 per cento dall'inquinamento
prodotto dalle attività di guerra e dalle esercitazioni militari e dagli
svariati conflitti in corso. Pace e disuguaglianza sociale globale con lo
sfruttamento dei lavoratori tramite il neoliberismo imperante e il capitalismo
feroce e nello specifico il neofascismo e il fascismo nei luoghi di lavoro e
nelle istituzioni. La pace comporta l’assenza di violenza
strutturale, la parità di genere, la prevenzione della violenza sulle donne che
trova il suo culmine e il suo massimo risvolto e tragico epilogo nel
femminicidio, una autentica piaga della società, trasversale a ogni contesto e
a ogni luogo del pianeta. La prevenzione della violenza contro gli LGBTQ,
contro tutti i più fragili della terra. La pace risolverebbe i flussi
migratori, le migrazioni forzate. Dal concetto di pace e affermando i contesti
della pace si declina un mondo migliore. La pace
non è solo assenza di guerra. La pace
non è solo assenza di guerra, ma è risoluzione di tutte queste emergenze e
minacce che affliggono i popoli del pianeta, come la corsa agli armamenti e
l’incremento esponenziale delle spese militari, la rincorsa alle armi e la
subcultura del nemico. La guerra in atto in Ucraina e le tante e molteplici
guerre in corso nel nostro mondo, stanno toccando le corde degli italiani e
degli europei. Pacifismo
come forza politica organizzata in Parlamento. Dunque
non è il momento che il pacifismo entri e sia rappresentato come innovativa
forza politica in parlamento? Come pacifisti non ci sentiamo rappresentati nel
parlamento europeo e italiano. Una forza politica pacifista per avere una
speranza di successo elettorale non deve solo lanciare slogan e comparire solo
quando scoppia una guerra vera e propria. Ma il popolo pacifista se è
capace di mobilitare persone deve trattare di tutti i problemi e di tutte
le questioni sociali. Al centro deve essere sempre il significato di pace e la
proposta pacifista su tutte le questioni attuali irrisolte. Evitare
le formule pleonastiche. Ad esempio
affermare sempre che noi siamo i pacifisti perché siamo contro la guerra è solo
un sillogismo, una formula pleonastica, che non porta a risultati.
Vi è la possibilità che il pacifismo diventi una forza politica
organizzata per entrare e contare nel parlamento italiano e europeo? Un
esperimento politico pacifista se viene proposto nelle politiche del 2023 e se
in Italia funziona e riscuote credibilità, sarà possibile ripeterlo con le
elezioni politiche del 2024 in Europa. Il pacifismo può contrastare il
capitalismo e il neoliberismo ed è un valore talmente vasto che dovrebbe
accomunare tutti i paesi, soprattutto quelli sotto il controllo della Nato.