È
nato lo Spazio poetico 13 giugno. La via Livinallongo a Milano, con
molta probabilità, non dice nulla a nessuno. A parte i pochi abitanti compresi tra
la via Cassinis che porta alla stazione di Rogoredo e la parallela via Boncompagni,
a conoscerla saranno solo i tassisti e i fattorini. Io la conoscevo non solo
perché esploro Milano per scriverne, ma perché per diverso tempo andavo a
prendere mia figlia a Sky alle cui spalle è sorto il quartiere di Santa Giulia.
Da ieri, lunedì 13 giugno, questa via ha smesso di essere anonima. La poetessa
e critico letterario Alessandra Paganardi ci ha fatto una nuova sorpresa e da
via Bessarione 34, sempre nella zona Corvetto fermata della Metropolitana
Brenta, dove ha tenuto per qualche anno la sua “Casa dei poeti”, ci ha
traslocati qui, in via Livinallongo a pochi metri dalla fermata di quello che
si chiama Porto di Mare, perché un tempo lontano i milanesi, intraprendenti
come sono, volevano realizzare una via d’acqua ambiziosa e visionaria. Perché
ho detto “Casa dei poeti?”, perché ha sempre riunito in quel luogo poeti di
Milano e di altre città facendoli conoscere fra di loro, permettendo a tutte e
a tutti di leggere i loro versi, scambiare i loro libri con liberalità e
generosità davvero uniche. Milano ha avuto da sempre una tradizione di “case
aperte” alla cultura e sono state ritrovi di grande importanza, ma ha avuto poi
una caduta, una chiusura individualista che mi aveva fatto usare, in un
vecchio articolo di giornale, l’espressione di “città dalle case chiuse”. Alessandra
ha rilanciato quella nobile tradizione e appena ha potuto (perché ha un fiuto
levantino per gli affari, e forse chissà, deve avere anche una dose di sangue
ebraico nelle vene) ha aperto la sua portando una ventata di aria fresca, di
pulita aria poetica. Generosa come pochi, Alessandra ha messo a disposizione
dei poeti foresti letto e brande, e ieri ci ha ribadito che continuerà a
farlo, ospitando per la notte chi arriverà da lontano. Non solo attenzione ai
libri degli altri, alle voci plurime e diverse dei poeti; non solo sempre disponibile
a prender parte come relatrice o a prestare la sua firma per le introduzioni
senza la spocchia che ritroviamo in tanti soggetti altezzosi in circolazione.
Del resto è stata lei a mandarmi il 29 dicembre del 2021 questo suo bellissimo
pensiero come augurio per il nuovo anno: “È maestro chi ama l’altrui destino”.
La casa dove ci ha riuniti ieri (una trentina tra amici poeti e poetesse) per l’inaugurazione
e una paritaria lettura è situata al piano terra, ha una stanza più ampia dal
bel pavimento in cotto, il letto su cui ci si può sedere senza problemi di
sorta e tre finestre luminosissime. Nel levare in alto il bicchiere per il
brindisi alla poesia, a questo nuovo luogo conviviale e socializzante, all’amicizia
ed al rispetto, alla pace ed alla vita, mi sono arrogato il privilegio di
battezzarlo “Spazio poetico 13 giugno”, anche per fissare la data storica della
sua nascita. Sono sicuro che Alessandra ne farà un “porto di mare”, come
si suol dire. E del resto Porto di Mare si chiama il quartiere: un nome non solo poetico, ma ben
augurante.