A 80
km. a est di Milano, nella base Nato di Ghedi, sono stoccate da tempo 20 bombe
nucleari B-61, ognuna delle quali almeno quattro volte più potente della bomba
di Hiroshima. A 95 km. da Venezia ad Aviano ne sono stoccate altre 20-40
almeno. A breve saranno sostituite da B-61 di ultima generazione, ancora più
distruttive. Il rischio atomico era grandissimo anche prima, ma è decisamente
aumentato con la co-belligeranza dell’Italia nell’attuale guerra in seno
all’Europa. Queste basi sono il primo obiettivo strategico nel caso la Russia
volesse colpire l’Italia, o reagire a un “first strike” che la Nato/USA
potrebbero decidere di far partire dal nostro territorio. Quali
conseguenze per le nostre vite e le nostre città? Eppure
l’Italia ha bocciato la presenza del nucleare nel Paese perfino nell’uso civile,
qualcuno ne tiene conto? Ai
nostri governi importa qualcosa della sicurezza della popolazione? Anzi, ci
dicono che servono a proteggerci, servono invece solo a supportare gli
interessi dell’industria bellica. Prima ancora di ogni altra legittima rivendicazione
dei più sacrosanti diritti viene il diritto alla sopravvivenza, senza la quale
ogni altra cosa diventa vana. Occorre partecipare tutti a ogni manifestazione
contro questa follia, al di là di partiti e colori politici. Bisogna
riversarsi in piazza a milioni, anche in modo spontaneo, davanti ai palazzi del
potere, pretendendo a gran voce: 1)
il disarmo nucleare 2)
la smilitarizzazione dei territori 3)
l’uscita dalle organizzazioni militari difensivo/offensive e l’avvio di un
percorso verso la neutralità, come Svizzera e Austria, nostri vicini. Uscire
dalla Nato non è facile ma possibile(art. 13 dello Statuto), occorre la
determinazione politica e la consapevolezza che subiremo ritorsioni, contro le
quali dobbiamo attrezzarci. Ma ne vale la pena. NO
GUERRA, NO ARMI, NO NATO siano la nostra prima istanza, la precondizione. Il
sistema vigente non acconsentirà mai, dobbiamo quindi unirci come popolo per
giungere a un governo alternativo al presente sistema. La
nostra Costituzione parla chiaro: art.11, l’Italia ripudia la guerra come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali. Stop. Ogni cavilloso
distinguo su difesa/offesa è puramente ipocrita. clarachiara1@gmail.com