PRESERVARE IL QUARTIERE HARAR
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la
Città Metropolitana di Milano c.a. Ufficio Vincoli
mbac-sabap-mi@mailcert.beniculturali.it
Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività
culturali e per il turismo per la Lombardia
Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del
Ministero della cultura Servizio III - Tutela del patrimonio storico, artistico
e architettonico mbac-dg-abap.servizio3@mailcert.beniculturali.it Servizio V -
Tutela del paesaggio
Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero
della cultura Servizio III - Architettura contemporanea
Milano, 20 luglio 2022
OGGETTO:
Richiesta di tutela dell’unità
residenziale al Quartiere Harar, situata in via Harar 7, 7c a Milano, ai sensi
dell’articolo 10 comma 3 lettera d) del D.Lgs. 42/2004. Richiesta di tutela
paesaggistica del Quartiere Harar, ai sensi degli articoli 136 comma 1 lettere
c) e d) e 138 comma 3 del D.Lgs. 42/2004.
Gentili signori, apprendiamo con preoccupazione la notizia di
una proposta di rifacimento delle facciate dell’unità residenziale (1952-1955)
degli architetti Luigi Figini e Gino Pollini al Quartiere Harar a Milano. Il
Quartiere Harar (1950-1955) è uno dei più significativi esempi milanesi di
edilizia popolare, realizzato in base a un piano urbanistico degli stessi
Figini e Pollini in collaborazione con Gio Ponti, ed è uno degli esiti più alti
del Piano INA Casa, che ha svolto un ruolo fondamentale nella cultura
architettonica italiana del secondo dopoguerra. La varietà delle tipologie
edilizie, la disposizione attorno ad ampie aree verdi e la dotazione di servizi
conferiscono al quartiere una buona vivibilità, insieme alla presenza di
soluzioni abitative sperimentali. L’edificio di Figini e Pollini si
caratterizza per l’inconsueta lunghezza (145,22 metri), la distribuzione a
ballatoio e la sovrapposizione di tre livelli di alloggi duplex con soggiorni a
doppia altezza. Un altro carattere essenziale è il tema tipicamente
razionalista del reticolo strutturale, che caratterizza il fronte sud e le testate.
È evidente l’influenza di Le Corbusier, in particolare della celebre Unité
d’Habitation (1947-1952) a Marsiglia. La proposta di rifacimento, motivata
dall’applicazione del Superbonus 110%, prevede consistenti modifiche
dell’architettura delle facciate, pervenute quasi integralmente nello stato
originario. Si prospettano l’apposizione di cappotti termici sulle testate e
sul fronte sud, e forse anche la demolizione e ricostruzione dei corpi delle
cantine per adeguamento alla normativa antisismica. Analoghi progetti già
realizzati hanno causato danni ad altri edifici del quartiere, in particolare
quelli progettati da Paolo Antonio Chessa e Vito Latis, e da Piero Bottoni,
Mario Morini e Carlo Villa. L’importanza del Quartiere Harar e dell’edificio di
Figini e Pollini è dimostrata da numerose pubblicazioni e dalle schede del
Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento,
consultabili ai seguenti link:
https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/p4010-00247/
https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/RL560-00033/ Il
quartiere Harar è inoltre inserito nella selezione ristretta dello stesso
Censimento, denominata “Atlante Architettura Contemporanea”, promossa sempre
dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: https://www.atlantearchitetture.beniculturali.it/cristalli-di-architettura/
Chiediamo: l’avvio di un procedimento di dichiarazione
dell’interesse culturale ai sensi degli articoli 10, comma 3, lettera d) del
D.Lgs. 42/2004 sull’unità residenziale sita in via Harar n. 7, opera degli
architetti Luigi Figini e Gino Pollini; chiediamo altresì l’avvio di un
procedimento di dichiarazione dell’interesse pubblico ai sensi degli articoli
136, comma 1, lettere c) e d), e 138 comma 3 del D.Lgs. 42/2004 sull’intero
Quartiere Harar.
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