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mercoledì 20 luglio 2022

SCRIVERE
di Federico Migliorati



Reduce da una lunga serie di presentazioni che peraltro continueranno anche nel mese di agosto per lanciare il suo recente romanzo “Hotel Padreterno”, lo scrittore ferrarese Roberto Pazzi ha da poco congedato per Minerva Edizioni “Narrare ad occhi ben chiusi” (239 pagine, 18 euro), manuale di scrittura creativa che raccoglie sollecitazioni, suggestioni, consigli, suggerimenti forniti ad aspiranti scrittori, lui che ideò e diresse una realtà del genere per 4 anni e che per oltre 25 ha tenuto corsi in materia. Come e cosa scrivere, quale sia la trama più accattivante, che stile e linguaggio utilizzare, in quale epoca inserire i propri personaggi, in che modo formulare l’incipit: sono solo alcune delle domande a cui l’autore ferrarese, due volte finalista al Premio Strega e altrettante vincitore del Premio Selezione Campiello, risponde con dovizia di particolari offrendo un contributo valido per dilettanti e appassionati di letteratura che vogliano cimentarsi con la stesura di un romanzo. Se questo è, almeno in Italia, il genere che più a lungo ha faticato a imporsi, a differenza della poesia o del racconto, Pazzi, che ha all’attivo opere tradotte in tutto il mondo, dimostra come accanto a doti indubitabilmente innate e quindi non evocabili esiste la possibilità di dominare, padroneggiare e instradare una semplice passione arrivando a costruire una propria autonoma personalità di scrittore. Il volume di Minerva è ricco di rimandi, citazioni e accenni ai testi di ogni tempo (compresi quelli dello stesso ferrarese) che meglio esemplificano la narrazione. In appendice è pubblicata una nota dedicata a Ferrara e a Bassani che mette in luce la difficoltà di narrare in forme realistiche della città estense dopo la vasta produzione letteraria dell’autore degli “Occhiali d’oro”. “Scrivere – afferma Pazzi in questo suo manuale – è un costante esame di coscienza. Ci aiuta a capire chi siamo, chi eravamo, cosa siamo diventati; è una sorta di regolamento di conti con se stessi”.