L'avvenuta
presentazione dell'alleanza elettorale tra Sinistra Italiana ed Europa Verde e
la prospettiva di formazione di una lista guidata da De Magistris comprendente
Potere al Popolo e Rifondazione Comunista sembrano rappresentare gli elementi
sui quali potrebbe poggiare l'ipotesi di una presentazione elettorale separata
a sinistra (semplifico). Una
divisione promossa soprattutto dalla questione del rapporto nei collegi
uninominali (stante l'attuale formula elettorale) con il PD. Ritengo
sia necessario intervenire su questo quadro non tanto per una generica
richiesta unitaria del tipo "mozione degli affetti" ma in ragione
dell'insufficienza di entrambe le proposte sia sul terreno progettuale, dei
riferimenti sociali, della complessità della proposta politica: a)
la centralità del nesso tra proposta politica e questione ambientale
(schematizzo arbitrariamente allo scopo di economia del discorso) rappresenta
il punto saliente dell'incontro Sinistra italiana - Europa Verde. Una
centralità che potrebbe costituire un punto di debolezza rispetto alla
complessità della situazione in atto limitando oggettivamente i possibili
riferimenti sociali e di conseguenza d'opinione ed elettorali; b)
del resto un'espressione di tipo personalistico - movimentista come quella
rappresentata dalla "opzione De Magistris" (semplifico anche qui)
appare anche in questo caso complessivamente monca sul piano dei riferimenti
sociali oltre che facilmente definibile come isolata sul piano più propriamente
politico. Almeno sui punti successivamente elencati sarebbe dunque
significativo realizzare un momento di confronto molto stringente tra i
rappresentanti di queste due opzioni assieme ad altri soggetti (compresi quelli
di espressione degli eredi della sinistra socialista, quelli del civismo
progressista, in alcuni casi già sperimentati nelle elezioni amministrative,
del pacifismo organizzato in particolare nel campo cattolico): 1)
La situazione del conflitto russo - ucraino sta portando a una situazione (vedi
convegno NATO di Madrid) di ritorno alla logica dei blocchi che, da parte
occidentale, si pensa di affrontare con una coincidenza UE/NATO (declinando in
questo modo il già delicatissimo tema dell'esercito europeo. Una ipotesi quella
della coincidenza UE/NATO verso la quale andrà sicuramente affermato un punto
di contrasto: 2)
Il tema ambientale non potrà essere assunto come "single issue" ma
dovrà essere compreso in una operazione di alto profilo intellettuale non solo
dall'opzione pacifista (come appare naturale) ma anche da una capacità di
tenere assieme il quadro imposto dall' allargamento delle disuguaglianze e
delle condizioni di sfruttamento attorno a quella che si definiva
"contraddizione principale". Il tema del recupero salariale appare
decisivo rispetto all'impedire lo scivolamento nella fascia di povertà per
milioni di persone prive anche della possibilità di utilizzo del welfare
ridotto alla giungla dei bonus: giungla corrispondente a quella del mercato del
lavoro; 3)
Il tema del "perimetro del governo Draghi" dovrà essere analizzato
tenendo conto della crisi della democrazia, degli attacchi alla Costituzione,
del tentativo in atto da tempo di mutamento della forma di governo. Mi
fermo a questo punto e sicuramente avrò esposto un quadro del tutto incompleto
e abborracciato: mi permetto però anche di avanzare (o di ri-avanzare) la
proposta della costituzione di un tavolo di confronto sul punto nodale della
presenza elettorale di una sinistra non populista e non legata a opzioni di antipolitica
che pure sono presenti in scelte che appaiono già in via di definizione
organizzativa. Tralascio
altri argomenti di assoluta importanza come quello dell'emergere di una
ulteriore difficoltà nel cogliere l'indispensabile obiettivo della presenza
istituzionale derivante dalla riduzione del numero dei parlamentari e dell’attuale
assoluta incertezza in tema di formula elettorale.