Più
che l’Agenda Draghi ci piacerebbe saltasse fuori l’Agenda Rossa di
Paolo Borsellino… Tutti
la vogliono, tutti la cercano, tutti si dichiarano pronti a battersi,
ma nessuno sa davvero che cosa sia e dove possa trovarsi: è la ormai famosa,
mitica ‘Agenda Draghi’, per la quale ci sono addirittura leader di partito
pronti a sacrificare anche la vita! Per
questa novella ‘araba fenice’, Centro, Centrodestra e Centrosinistra si dicono
pronti a battersi senza esclusione di colpi per aggiudicarsene il possesso, la
funzione escatologica, salvifica di ogni male che affligge la nazione intera. Ancora
una volta siamo di fronte all’avvento del ‘Messia’, del ‘Salvator mundi’, adesso
identificato, pare, nella figura di Draghi, come ‘enfant prodige’, nonostante
il diretto interessato dica di volere stare alla larga da questa sua immagine
nell’immaginario collettivo. La
verità è che siamo alla solita farsa di una politica inadeguata di una
Italietta assai provinciale, che ha smarrito la propria identità e,
culturalmente povera, vive cabotando lungo la riva di salotti privati, che non
hanno alcun riferimento con la realtà pulsante della gente. In
nome di questa fantomatica agenda, se ne fanno di tutti i colori; il Ministro
della pubblica istruzione, Bianchi, infatti, prima di andarsene, d’accordo con
l’armata Brancaleone del Cavaliere, con il ragazzo di Rignano e con tutto il
resto della peggiore risma politica, ha messo le mani sulla Scuola ed ha
escogitato la figura del ‘docente esperto’ in numero limitatissimo, ottomila in
tutto, (si sa, le cose buone sono sempre in numero esiguo). Solo
a queste pregiate figure il Ministro ha pensato di affidare il rilancio
generale della scuola con un aumento di stipendio di cinque/seimila euro
l’anno, mentre il resto della ‘truppa’, che si aggira sul milione, rimarrà
ancorato alle consolidate retribuzioni da fame! Sono
anni ormai che non si mette mano al contratto scuola, che vivacchia con i vari,
famigerati Pon, i quali dall’inizio hanno inserito nella dinamica formativa non
pochi contrasti e risentimenti tra docente e docente, contrasti che spesso
hanno finito per paralizzare la stessa attività didattica. Se
a tutto questo marasma andiamo ad inserire anche la figura del privilegiato,
fortunato ‘docente esperto’ del Ministro Bianchi, allora sì che la Scuola pubblica
comincerà a funzionare bene sia pure con la mancanza di aule, con la mancanza
di riscaldamento, con edifici fatiscenti, i cui soffitti crollano addosso agli
studenti, con organici ridotti al lumicino e con un milione di docenti e non
docenti paria, che vive ai limiti dell’indigenza. Se
queste sono le conseguenze della fantomatica ‘Agenda Draghi’, è molto meglio
lasciarla come favola, come ‘Araba fenice’, che nessuno sa dove sia e che cosa
sia.