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venerdì 23 settembre 2022

IO STO CON FRANCESCO
di Stefania Proietti*


Stefania Proietti
 
Io sto con Francesco! E sto con le ragazze e i ragazzi come lui che sono preoccupati per il futuro del mondo e, generosamente, si stanno sacrificando in prima persona per smuovere le coscienze e la politica che sembra aver completamente dimenticato la questione ambientale e l’urgenza di combattere il cambiamento climatico in atto. Francesco ha solo 16 anni, poco più dei miei figli, ed ha un nome che, ad Assisi, la mia Città, che ho l’onore e la responsabilità di amministrare, riecheggia nelle orecchie e nella coscienza. San Francesco e papa Francesco ci insegnano, ogni giorno ed in modo sempre attuale, che più che le parole, parla l’esempio di vita, e contano i gesti.
E invece di essere noi, gli adulti, a passare dal dire al fare, sono ragazze e ragazzi giovanissimi a ricordarci, con il loro sacrificio personale, che il cambiamento climatico è in atto con una velocità che stupisce drammaticamente anche gli scienziati e con una gravità che ci sta facendo vivere l’anno più caldo di sempre. Se non ci fermiamo ora, davanti a un ragazzo che può essere nostro figlio e che, poiché è inascoltato, si impegna in una azione di disobbedienza civile nonviolenta con un suo sacrificio fisico di privazione del cibo, che generazione siamo? Che politici siamo?
E ricordiamoci che il cambiamento climatico ha una origine certa: il consumo di combustibili fossili. Ed anche conseguenze altrettanto certe, che non si limitano al “ferragosto a settembre”, ma che stanno all’origine del dramma dei profughi e delle guerre. Francesco, con il suo esempio, dà uno schiaffo alle nostre coscienze, come Loujin e come gli altri bimbi siriani morti di sete e di stenti in questi giorni, nei nostri mari. Francesco combatte la sua buona battaglia in modo nonviolento, anche per salvare le vite di altri giovani, di altri bambini come Loujin, che sono nati nella guerra, nei campi profughi, nelle carestie, sotto le bombe, mentre si continuano a vendere armi e ad usare i combustibili fossili, la loro estrazione, il loro passaggio, come strumenti di guerra.

 

La Basilica

Francesco combatte la sua battaglia anche per salvare chi di cambiamento climatico può morire alle nostre latitudini, per una frana, per un sottopassaggio allagato, sotto una bomba d’acqua o per un evento meteorologico imprevedibile e sempre più frequente in maniera anomala nei nostri paesi. Se non lo capiremo subito, davvero non avremo più nessuna dignità come generazione politica. La politica si occupi immediatamente e senza esitazione della lotta al cambiamento climatico, scelga le fonti rinnovabili e il disinvestimento dalle fonti fossili, aiuti (famiglie, imprese, enti pubblici e chi vuole investire risorse ed energie nelle fonti rinnovabili e nel risparmio energetico): basterebbe un po’ di sburocratizzazione, unita al controllo, per fare cambiare i numeri dei nostri consumi energetici e ridurli drasticamente, basterebbe favorire la ricerca e le startup dei nostri giovani, che hanno idee e formazione, per trovare soluzioni innovative in grado di combattere il cambiamento climatico, risparmiare energia e difendere le nostre famiglie e le nostre imprese dalla povertà energetica ed economica inevitabile se proseguiremo su questa strada scellerata, come se nulla fosse. La politica deve occuparsi della questione ecologica in termini di ecologia integrale. Il mondo può ancora cambiare, il mondo si può cambiare. Ce lo ha dimostrato San Francesco, che da solo e spogliandosi di tutto, è diventato un gigante della religione, del pensiero, della spiritualità, che parla ancora oggi anche da patrono degli ecologisti.
Io sto con Francesco!
 
*Sindaco di Assisi