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sabato 15 ottobre 2022

CONDIZIONAMENTI



Siamo un Paese di eredi.
 
Siamo un Paese di eredi. Ci siamo appena liberati dagli eredi di Stalin (gli ex comunisti confluiti nel Partito Democratico, per servire un nuovo padrone non più di oltre-Cortina ma di oltre-Atlantico) ed ecco arrivare alla ribalta patria gli eredi di Mussolini (Ignazio La Russa) e della Santa Inquisizione Cattolica (Lorenzo Fontana). È un destino cui non potremo mai sottrarci: siamo figli di una mentalità diffusa e generalizzata che preferisce “credere” anzi che “pensare”. Gli Italiani credono a ciò che hanno raccontato loro i monoteisti mediorientali sulla religione, e credono a ciò che hanno detto, nel secolo breve, gli idealisti tedeschi sul fascismo e sul comunismo. 
L’Italia è un Paese in cui persino i liberali non hanno un pensiero sgombero dai condizionamenti di Hegel (Gentile e Croce docent).
Qualcuno ha cominciato a chiedersi se sia utile, con un tale panorama - che esaurisce tutte le possibilità di scelta - continuare ancora a votare. Si può scegliere di affidare il proprio futuro di Nazione a chi ha rinunciato a pensare… per credere?  Si può consentire che, credendo, si continuino a giustificare tutti i misfatti compiuti nel corso della Storia dai “fideisti” e dai “fanatici” dell’ideologia e a permettere, per di più, che, non pensando, s’insista nel gioco “a mosca cieca” sulla nostra pelle?
Franco Mazzella