Pagine

venerdì 21 ottobre 2022

DIFENDIAMO LA CITTÀ PUBBLICA
DIFENDIAMO SAN SIRO 


 


Lunedì 24 ottobre ore 19 davanti l’Auditorium Baldoni del Municipio 8 (via G. Quarenghi, 21 - MM1 Bonola)
 
Il 28 settembre scorso è iniziato il “Dibattito Pubblico Stadio Milano” con lo scopo di creare consenso nell’opinione pubblica utilizzando uno strumento fintamente partecipativo, in cui la società AC Milan racconta il suo progetto e le sue finalità speculative da una posizione privilegiata, affiancata dall’Istituzione comunale che gli fa eco come se fosse nel pubblico interesse demolire lo stadio Meazza di proprietà del Comune di Milano e regalare preziose aree pubbliche per costruirci uno stadio privato (più piccolo e che lascerà fuori molti tifosi e appassionati per i costi dei biglietti) con di fianco il solito centro commerciale. Ci troviamo di fronte all’ennesimo attacco al patrimonio pubblico cittadino per favorire il profitto privato, con una operazione immobiliare che avrà pesanti conseguenze sia ambientali, con le 210.000 tonnellate di CO2 generate dalla demolizione dello stadio Meazza e la cementificazione del Parco dei Capitani (50.000 mq. di verde profondo), che sociali in termini di gentrificazione e conseguenti ripercussioni sul diritto all’abitare e sul costo della vita in particolare nello storico quartiere di case popolari di San Siro. Il 24 ottobre il dibattito/farsa porterà il suo circo all’auditorium del Municipio 8, in via Quarenghi 21, nel cuore di quella periferia ovest coinvolta dall’affaire Meazza e dalle molte opere di trasformazione che intendono cambiare il volto - e i ceti sociali abitanti - di Milano e dei suoi quartieri (come i progetti speculativi sull’ex trotto e relative scuderie o sul Bosco di Via Falck per restare in zona).
Quella stessa periferia ovest che, storicamente, ha animato le tante mobilitazioni popolari in difesa dei beni comuni, del diritto alla casa e dell’ambiente, ottenendo la tutela delle aree verdi degli ippodromi di San Siro, quella dalla Piazza d’Armi di Baggio, fino ad arrivare alla vincente lotta del movimento NO CANAL, contrastando il “modello Milano” città vetrina, esclusiva ed escludente, confezionata su misura degli asset speculativi, ostile alle persone che vivono la città per studio, per lavoro, o per amore. Vogliamo cogliere l’occasione per affermare quel diritto di parola e decisione dal basso che un dibattito pubblico fittizio, a uso e consumo solo dei governanti e degli operatori privati che si stanno mangiando la città pubblica, vuole negare e costruire invece una reale occasione di confronto orizzontale e informativo sulle vere intenzioni di lor signori.