MILANO SOTTO LE BOMBE
di
Giuseppe Natale
Monumento ai piccoli martiri di Gorla
I Piccoli martiri di Gorla (1944-2022)
Ricorre
il 78° anniversario del bombardamento angloamericano sulla scuola elementare di
Gorla, quartiere della periferia nord-est di Milano, era il 20 ottobre 1944.
Uccisi: 184 bambine e bambini, 19 insegnanti, la direttrice e 5 impiegati. “Ricordo come se fosse ieri il caos, le macerie fumanti, le
urla delle mamme e dei papà che scavavano con le mani cercando di fare presto a
liberare i bambini e poi la notizia che Umberto (il fratello) era morto con altri duecento scolaretti”. Testimonianza di Lidia Moioli,
all’epoca dodicenne.
“Dopo pochi metri
cominciarono a piovere le bombe. Non sentii alcun rumore, ma mi trovai in mezzo
a un caos incredibile: polvere dappertutto, buio pesto come di notte, pezzi di
calcinacci e di muri che volavano, gente che gridava. Facevo fatica a respirare
e mi sentivo scoppiare i polmoni ma continuavo a correre”. Testimonianza
di Maria
Francesca Fontana, IV elementare, che riuscì a scappare dalla scuola pochi
secondi prima del bombardamento. I bombardamenti inglesi e poi anglo-americani
sulle città e sui porti italiani e sui punti strategici dell’economia nazionale
cominciano il giorno dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia fascista a
Francia e Gran Bretagna e l’ingresso a fianco della Germania nazista (10 giugno 1940):
L’11
giugno viene bombardata Torino; obiettivo la Fiat. 17 vittime civili. Nel 1943
(12 luglio) altro bombardamento con 792 vittime. Napoli è la città con il
maggior numero di vittime civili: 6.100 morti nel 1943. Treviso, nell’aprile
del 1944, perde sotto le macerie 1.600 persone. Milano è colpita per la prima
volta il 15 e 16 giugno del 1943: bombe sul centro storico e sulle fabbriche. Tra
l’8 e il 16 agosto 1943 intensi bombardamenti uccidono 1.000 civili. Tra il 1943 e il 1945 la nostra città perde sotto le bombe oltre 2.000 persone.
20 ottobre 1944: la strage sotto le macerie della
scuola elementare di Gorla colpita e distrutta da 342 bombe di ca. 80 tonnellate sganciate dal 451°
Bomb Group, aereo al comando del colonnello inglese Knapp. (Si parlò di errore:
quelle bombe erano destinate alla fabbrica Breda di Sesto San Giovanni. Rimane
la grave responsabilità di averle sganciate con la consapevolezza di colpire i
civili). Si intensificano i bombardamenti alleati sulle
città tedesche, con una violenza distruttiva mai vista nella storia umana
(Dresda ridotta in macerie…). Epilogo orrendo a Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto
1945), incenerite dalle bombe atomiche americane che aprono sull’umanità un
futuro inquietante di vero e proprio rischio di estinzione, a cui si aggiungono
oggi la crisi climatica e il collasso ecologico. Nell’Italia martoriata dal
regime fascista e dall’occupazione tedesca e dalle stragi nazifasciste, stretta
nella morsa dei bombardamenti alleati, emerge finalmente il movimento antifascista
che aveva resistito durante il regime, che si riorganizza nei gruppi partigiani
e nel Comitato di Liberazione Nazionale. La parte più consapevole e
responsabile della società italiana guida la resistenza e il riscatto di un
popolo umiliato e offeso e conquista la democrazia e la repubblica, scrivendo
una Costituzione antifascista fondata sui diritti umani civili e sociali e
sugli assi portanti di una democrazia partecipata, restituendo al popolo la
sovranità.
Monumento ai piccoli martiri di Gorla |