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venerdì 21 ottobre 2022

MILANO SOTTO LE BOMBE
di Giuseppe Natale     

Monumento ai piccoli martiri di Gorla

 
I Piccoli martiri di Gorla (1944-2022)
 
Ricorre il 78° anniversario del bombardamento angloamericano sulla scuola elementare di Gorla, quartiere della periferia nord-est di Milano, era il 20 ottobre 1944. Uccisi: 184 bambine e bambini, 19 insegnanti, la direttrice e 5 impiegati. “Ricordo come se fosse ieri il caos, le macerie fumanti, le urla delle mamme e dei papà che scavavano con le mani cercando di fare presto a liberare i bambini e poi la notizia che Umberto (il fratello) era morto con altri duecento scolaretti”. Testimonianza di Lidia Moioli, all’epoca dodicenne.
“Dopo pochi metri cominciarono a piovere le bombe. Non sentii alcun rumore, ma mi trovai in mezzo a un caos incredibile: polvere dappertutto, buio pesto come di notte, pezzi di calcinacci e di muri che volavano, gente che gridava. Facevo fatica a respirare e mi sentivo scoppiare i polmoni ma continuavo a correre”. Testimonianza di Maria Francesca Fontana, IV elementare, che riuscì a scappare dalla scuola pochi secondi prima del bombardamento. I bombardamenti inglesi e poi anglo-americani sulle città e sui porti italiani e sui punti strategici dell’economia nazionale cominciano il giorno dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia fascista a Francia e Gran Bretagna e l’ingresso a fianco della Germania nazista (10 giugno 1940):
L’11 giugno viene bombardata Torino; obiettivo la Fiat. 17 vittime civili. Nel 1943 (12 luglio) altro bombardamento con 792 vittime. Napoli è la città con il maggior numero di vittime civili: 6.100 morti nel 1943. Treviso, nell’aprile del 1944, perde sotto le macerie 1.600 persone. Milano è colpita per la prima volta il 15 e 16 giugno del 1943: bombe sul centro storico e sulle fabbriche. Tra l’8 e il 16 agosto 1943 intensi bombardamenti uccidono 1.000 civili. Tra il 1943 e il 1945 la nostra città perde sotto le bombe oltre 2.000 persone.
20 ottobre 1944: la strage sotto le macerie della scuola elementare di Gorla colpita e distrutta da 342 bombe di ca. 80 tonnellate sganciate dal 451° Bomb Group, aereo al comando del colonnello inglese Knapp. (Si parlò di errore: quelle bombe erano destinate alla fabbrica Breda di Sesto San Giovanni. Rimane la grave responsabilità di averle sganciate con la consapevolezza di colpire i civili).  Si intensificano i bombardamenti alleati sulle città tedesche, con una violenza distruttiva mai vista nella storia umana (Dresda ridotta in macerie…). Epilogo orrendo a Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto 1945), incenerite dalle bombe atomiche americane che aprono sull’umanità un futuro inquietante di vero e proprio rischio di estinzione, a cui si aggiungono oggi la crisi climatica e il collasso ecologico. Nell’Italia martoriata dal regime fascista e dall’occupazione tedesca e dalle stragi nazifasciste, stretta nella morsa dei bombardamenti alleati, emerge finalmente il movimento antifascista che aveva resistito durante il regime, che si riorganizza nei gruppi partigiani e nel Comitato di Liberazione Nazionale. La parte più consapevole e responsabile della società italiana guida la resistenza e il riscatto di un popolo umiliato e offeso e conquista la democrazia e la repubblica, scrivendo una Costituzione antifascista fondata sui diritti umani civili e sociali e sugli assi portanti di una democrazia partecipata, restituendo al popolo la sovranità.



Oggi, tutto è di nuovo messo sottosopra e tutto è sotto minaccia globale. Si vive sotto la spada di Damocle di un terzo conflitto mondiale. La guerra russo-ucraina, nel cuore dell’Europa, e le tante guerre in corso nel mondo, la corsa spasmodica agli armamenti mettono sotto accusa, in primo luogo, le grandi potenze e un sistema capitalistico sfrenatamente rapace e aggressivo.
Non è più tollerabile che oltre 22.000 bombe nucleari in possesso di 9 Paesi (USA, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele, Corea del Nord) mettano a rischio l’esistenza stessa degli esseri viventi sulla faccia della Terra. Dalla società civile del Pianeta deve alzarsi forte e chiara e decisa la voce di esigere la messa al bando e la distruzione di questi ordigni di distruzione totale e l’avvio immediato e concordato, sotto l’egida di una ONU riformata e democratica, di un disarmo controllato certo e sicuro. Nella prospettiva, che non deve e non può essere considerata utopia irrealizzabile, di un mondo senza nazionalismi e razzismi, sfruttamento e oppressione, ma cooperante e solidale. Ripudiare e disarmare la guerra, disertare e abrogare la guerra: sono le parole d’ordine che caratterizzano l’iniziativa - promossa dalle sezioni ANPI Crescenzago e 10 agosto del Municipio 2 di Milano - che abbiamo chiamato orazione civile fatta di riflessioni, letture, proposte e in primo luogo di impegno civile costante e deciso.
In memoria di tutte le vittime di guerre e violenze, di disastri ambientali ed economici, di povertà e fame, in particolare delle vittime infantili e degli oltre 30 milioni di bambine e bambini del mondo che soffrono la fame. Con questo spirito e con questi propositi siamo schierati con i movimenti pacifisti e partecipiamo alle manifestazioni per la pace in programma.