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sabato 29 ottobre 2022

SPIGOLATURE
di Angelo Gaccione
 

La capretta di Alberto.
 
Sono amico di Alberto Casiraghy da molti anni; da molto prima di quando ha sostituito la i italiana del suo cognome nella y. Mi ricordo la prima volta che andai a trovarlo in quel di Osnago in una villetta tutta sua, incredibilmente piena di oggetti e sculture di ogni genere. Con le sue tante creazioni in miniatura, i disegni, il torchio a mano con cui stampava i meravigliosi libretti a tiratura limitata suoi e di tutti noi: poeti, aforisti, letterati, artisti e che sono andati in ogni dove, diventando anche “oggetti da collezione”. E il suo immancabile violino, e le galline che razzolavano dentro e fuori casa, e i conigli, e le verdure che poteva raccogliere all’istante per farti quello che lui con civetteria chiamava “risottino francescano”, e la capretta… Giorni fa mi ha mandato un saluto proprio con la foto di una sua capretta. Una capretta colta sull’uscio di casa con davanti al muso un cartiglio su cui ha voluto riprodurre la scritta amichevole di benvenuto. In verità la scritta è in inglese, welcome, e questo è un vero tradimento della nostra magnifica e bellissima lingua. Ma è un peccato veniale e glielo perdono. Ho sempre invidiato gli amici che hanno avuto la doppia fortuna di avere una casa con davanti un orto o un giardino e quella di potere andare in ogni dove, ma rimanere ancorati al luogo dove si è nati, a quello della propria lingua, degli affetti sicuri, e dove si sarà seppelliti. A me invece è toccata una vita nomade. Ma l’arrivo della foto della capretta di Alberto mi ha fatto bene: sia perché il saluto affettuoso di un amico che ti raggiunge in un altro luogo è sempre il benvenuto, sia perché ho una considerazione particolare per le caprette, come ce l’ho per gli asini. Animali per niente stupidi o sottomessi. Io li considero intelligenti, caparbi, umili, miti, generosi, e sommamente utili. Il contrario di tanti bipedi in circolazione: arroganti, maligni, guerrafondai, disonesti, e assolutamente nocivi per il genere umano.