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sabato 29 ottobre 2022

VERSI



All’emigrante velleitario


Ti ho visto lasciare la terra natale
e fuggire l’origine della tua gente
per andare dove pare si faccia baldoria
in una risoluzione che non fa morale.
Considera che non è cosa onesta
lasciare il proprio paese nella miseria
e quel che sarebbe il tuo dovere,
quello d’aiutare chi ti è fratello
siccome parla pure con la tua lingua.
Quei paesi che a te paiono di cuccagna,
hanno gli altari intrisi del sangue
di quelli che caddero per il pane
così che a tanto li portò il lavoro. 
Tutte le luci che qui vedi sfavillare,
sono in realtà i ceri di quei morti
ed è per questo che ti fermo il passo.
Ora che godere vuoi del nostro pianto ereditato,
tu che già fosti crudo al lacrimare dei tuoi.


Mazza Terenzio


[Non sappiamo a chi concretamente abbia voluto riferirsi l’autore di questi versi. Da tempo non vediamo che disperati in fuga: da guerre, da miserie, da carestie, da persecuzioni. Ma è vero che i luoghi dove questa gente approda non sono l’Eldorado e sono invece altrettanti luoghi di miseria, di sfruttamento, di discriminazione.]