Ti ho visto lasciare la terra natale e fuggire l’origine della tua gente per andare dove pare si faccia baldoria in una risoluzione che non fa morale. Considera che non è cosa onesta lasciare il proprio paese nella miseria e quel che sarebbe il tuo dovere, quello d’aiutare chi ti è fratello siccome parla pure con la tua lingua. Quei paesi che a te paiono di cuccagna, hanno gli altari intrisi del sangue di quelli che caddero per il pane così che a tanto li portò il lavoro. Tutte le luci che qui vedi sfavillare, sono in realtà i ceri di quei morti ed è per questo che ti fermo il passo. Ora che godere vuoi del nostro pianto ereditato, tu che già fosti crudo al lacrimare dei tuoi.
Mazza Terenzio
[Non sappiamo a chi concretamente abbia voluto riferirsi l’autore
di questi versi. Da tempo non vediamo che disperati in fuga: da guerre, da
miserie, da carestie, da persecuzioni. Ma è vero che i luoghi dove questa gente
approda non sono l’Eldorado e sono invece altrettanti luoghi di miseria, di
sfruttamento, di discriminazione.]