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lunedì 12 dicembre 2022

FASCISMO
di Franco Continolo



Oggi è il giorno di Piazza Fontana, il prototipo delle stragi neofasciste. Il neofascismo, essendo figlio della Repubblica di Salò, è un fenomeno più semplice del fascismo che, come osserva Bruce Kuklick, autore di Fascism Comes to America, è tante cose, fin troppe, al punto da essere diventato ormai una parola fuorviante. Neofascismo significa innanzitutto anticomunismo, ed essendo con la fine della guerra passato da Berlino a Washington il bastone dell’anticomunismo, i neofascisti sono diventati la manovalanza del “deep state” americano. Detto per inciso, cosa sia il neofascismo oggi, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, quanto sia atlantista e neoliberista, in particolare quello della Meloni, dopo l’immersione nella melassa berlusconiana, resta da chiarire. Il libro di Kuklick nasce dalla domanda: è Trump un fascista? La risposta è no; in America c'è un problema di proto-autoritarismo, ma questo precede Trump, e trova interpreti più fedeli  all’interno di entrambi i partiti che sono diventati la longa manus degli apparati, il “deep state”. La stessa domanda, adattandola, potremmo porcela noi in Europa: è Orban un fascista? E la risposta non può che essere: sono forse le Von Der Leyen, le Baerbock e i Draghi, per citare i guerrafondai più in vista, i campioni della democrazia? Ho omesso Scholz, perché di lui parla l’ex diplomatico indiano M K Bhadrakumar, il quale mi fa sentire meno solo. Infatti nel suo commento all’articolo del cancelliere su Foreign Affairs, egli parla di revanscismo tedesco. Non è forse il revanscismo, per tornare al tema di ieri, uno dei caratteri del nazismo delle origini?