Al mio cagnolino voglio bene
ed anche lui a me, ma non sarà sempre così, ci dividerà la morte. Ricordo i miei parenti che hanno allietato la mia
infanzia, che mi hanno cresciuto, stavo bene con loro e non ci sono più. Rivedo
i loro volti, sento riecheggiare le loro voci ed è quasi come se fossero ancora
qui con me. Mia madre che mi ha dato la vita non l’ho neanche conosciuta. Hanno
fatto dei sacrifici queste persone ed in particolare mia nonna per allevarmi.
Tutti sono presenti nel mio ricordo con le loro virtù e le loro debolezze ma
soprattutto con l’amabilità, la gioia e l’amore per me che ero un bambino. Li
vado a omaggiare di fiori al camposanto ma come dice il poeta Ugo Foscolo nel
poemetto I Sepolcri, “Dentro l’urne confortate di pianto è forse il
sonno della morte men duro”. Oggi sono un vecchio con altre persone che mi stanno
vicino, altri affetti, mia moglie, i figli, il nipote, ma i ricordi mi prendono
con assai nostalgia. Come recita la canzone di Jimmy Fontana “Il mondo non si
è fermato mai un momento, la notte insegue il giorno ed il giorno verrà”; la
vita è una ruota che gira; Luigi Tenco cantava “Un giorno dopo l’altro la vita
se ne va...”. Il Leopardi nella poesia “L’infinito” scrive “E mi
sovvien l’eterno e le morte stagioni...”; come credente dovrei abbandonarmi
dolcemente ad una vita eterna oltre la morte, ma come uomo che ha tanti dubbi e
poche certezze davanti a tutta questa realtà apparente e concreta mi sento
annichilito. Per il momento accarezzo con dolcezza il mio cagnolino. Tiziano Rovelli