OPPOSIZIONE E QUESTIONI EMERGENTI di
Franco Astengo
Al
di fuori della retorica del "ricostruiamo tutto per ripartire"
l'opposizione si trova urgentemente di fronte alla natura vera di questo
governo, che tutto concede salvo margini per trattare spazi di compromesso: è
la radicalità delle contraddizioni che richiede una radicalità nell'agire
sociale, politico, istituzionale (e non semplicemente nell'idea dell’occuparsi
degli ultimi ma in una forma molto più complessa). Non c'è neppure spazio
per chi pensa a ipotesi "sostitutive" e tiene nascosta nel suo
programma l'idea di un ritorno a "larghe intese". Alla ribalta, in
questo momento, due temi che riguardano direttamente la natura della democrazia
repubblicana e che richiedono una risposta immediata: 1) lo scontro istituzionale
che ha come esemplificazione l'attacco (con velate minacce) alla Banca
d'Italia; 2) L'assalto (un vero e
proprio assalto) all'indipendenza della magistratura. L'insieme
della traccia dei provvedimenti economici ci indica come il corporativismo
rappresenti una sorta di segno distintivo (contro il quale, per fortuna, CGIL e
UIL hanno già indetto uno sciopero generale), mentre sulla politica estera il
segnale è quello di far coincidere NATO e UE, rimangono sullo sfondo il mutamento
della forma di governo e la ridefinizione delle dimensioni dell'unità
nazionale. Serve altro?