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venerdì 9 dicembre 2022

OPPOSIZIONE E QUESTIONI EMERGENTI
di Franco Astengo

 
Al di fuori della retorica del "ricostruiamo tutto per ripartire" l'opposizione si trova urgentemente di fronte alla natura vera di questo governo, che tutto concede salvo margini per trattare spazi di compromesso: è la radicalità delle contraddizioni che richiede una radicalità nell'agire sociale, politico, istituzionale (e non semplicemente nell'idea dell’occuparsi degli ultimi ma in una forma molto più complessa). Non c'è neppure spazio per chi pensa a ipotesi "sostitutive" e tiene nascosta nel suo programma l'idea di un ritorno a "larghe intese". Alla ribalta, in questo momento, due temi che riguardano direttamente la natura della democrazia repubblicana e che richiedono una risposta immediata: 
1) lo scontro istituzionale che ha come esemplificazione l'attacco (con velate minacce) alla Banca d'Italia;
2) L'assalto (un vero e proprio assalto) all'indipendenza della magistratura.
L'insieme della traccia dei provvedimenti economici ci indica come il corporativismo rappresenti una sorta di segno distintivo (contro il quale, per fortuna, CGIL e UIL hanno già indetto uno sciopero generale), mentre sulla politica estera il segnale è quello di far coincidere NATO e UE, rimangono sullo sfondo il mutamento della forma di governo e la ridefinizione delle dimensioni dell'unità nazionale. Serve altro?