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sabato 14 gennaio 2023

AL MERCATO DELLA COSCIENZA
di Angelo Gaccione

Dario Fo
"Volo dell'anarchico"
archivio "Odissea"
 
Ieri sera ho avuto modo di vedere su Rai3 un servizio televisivo dedicato alle lotte operaie e studentesche che precedettero quello che è passato alla storia come “Autunno caldo”, e ad uno dei movimenti che di quella stagione è stato protagonista: “Lotta Continua”. Come siano state fermate quelle lotte e quelle aspirazioni al cambiamento e ad una società più solidale e meno ingiusta, lo sanno anche le pietre. Bombe, stragi indiscriminate, omicidi, complotti per assassinare la giovane e precaria democrazia italiana, tentativi di colpo di stato. Neofascisti, servizi segreti di vari paesi, militari, politici traditori, reazionari di ogni genere, uomini di legge impegnati a tramare per l’illegalità ed il crimine, vertici di partiti assoldati e corrotti, tutti appassionatamente uniti. Bloccare il cambiamento sociale, spezzare la schiena ai movimenti di opposizione, impedire un cambiamento di governo, tenere il Paese sotto il dominio americano e, soprattutto, farne un vassallo della Nato in funzione antisovietica. Tutto questo è oggi storia acclarata, storia acclarata anche giudiziaria, e solo gli opportunisti e chi ha venduto la propria coscienza può far finta di non sapere. Un proverbio indiano che cito spesso è molto categorico in proposito: “Venduta la coscienza si può commerciare di tutto”, e si attaglia molto bene a personaggi come Giampiero Mughini che da direttore responsabile di Lotta Continua in età “inconsapevole”, da decenni impazza, in età “consapevole”, dentro il peggio della cloaca televisiva. Ieri sera, mentre alcuni ex dirigenti di Lotta Continua (soprattutto Marco Boato e in maniera più efficace lo scrittore Erri De Luca) cercavano di ragionare sulle bombe a Piazza Fontana e sul “volo” di Pinelli da una finestra della Questura di via Fatebenefratelli a Milano, il Mughini, con una spudoratezza senza pari, ci ripeteva le stesse verità di Guida (il poeta Giovanni Raboni in una poesia dedicata all’omicidio di Pinelli invertendo le vocali lo chiama Giuda), di Allegra e di quanti in quella stanza del quarto piano “si prendevano cura” di Pinelli consegnandolo morto alla famiglia. Tutto questo come se dal dicembre del 1969 ad oggi non fosse successo nulla dal punto di vista storico e giudiziario. Di opportunisti e traditori della propria coscienza è pieno il mondo, e per giustificarsi e darsi una ragione di vita occorre mettersela sotto i piedi la coscienza; ma è uno sforzo vano, incontri sempre qualcuno che te lo ricorda.