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lunedì 2 gennaio 2023

IL LASCITO FONDAMENTALE DELLA COSTITUZIONE
di Franco Astengo
 
 


Nel momento storico più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale la Costituzione Italiana compie 75 anni. Considerati gli avvenimenti che stanno accadendo attorno a noi quali possono essere considerati i punti fondamentali “non negoziabili” che il testo costituzionale (ancora di formidabile attualità, da difendere e da promuovere integralmente) ci consegna? Possiamo indicarne quattro riferendoci ad altrettanti articoli del dettato presente nel testo della nostra Carta Fondamentale:
 
1) l’articolo 3 che può ben essere ancora considerato “il cuore della Costituzione” e ne rappresenta la chiave essenziale di lettura: non a caso il principio di uguaglianza costituisce nel testo “il principio generale che condiziona tutto l’ordinamento nella sua obiettiva struttura”. Con esso il Costituente afferma il principio che la legge si deve rivolgere egualmente a tutti, governanti e governati, ricchi e poveri, uomini e donne e nessuno può essere esentato dal rispettarla e porsi al di sopra di essa senza distinzioni di sorta;
2) l’articolo 11 che sancisce il principio pacifista, ripudiando la guerra come strumento lesivo della libertà degli altri popoli. Si tratta dell’articolo più contestato e maggiormente superato di fatto nel corso di questi anni da tutti i governi ma che, proprio in questo tragico momento di ritorno della guerra sul suolo europeo, deve essere indicato come stella polare della nostra azione politica e morale;
3) l’articolo 94: “il governo deve avere la fiducia delle due Camere”. È questa l’indicazione della forma parlamentare del governo dello Stato. La fiducia politica deve necessariamente intercorrere tra Governo e Parlamento. Esso si fonda sul consenso e il sostegno che la maggioranza parlamentare deve manifestare al Governo. Questo punto esclude forme di governo fondate su di un'elezione affidata al corpo elettorale per funzioni esecutive svolte in forma monocratica;
4) la disposizione XII transitoria e finale che vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Proprio nel momento in cui l’Italia è governata da esponenti che dichiaratamente si rifanno al MSI, partito che fu di diretta emanazione del fascismo nella sua odiosa versione di una Repubblica di Salò  feroce complice dell’invasione nazista, si ha l’impressione che chi parla di fascismo non abbia idea di ciò che è stato, che non abbia contezza non solo del contenuto delle Leggi Razziali ma anche di come a quelle si è arrivato e di come ci si sia arrivati, che non si sappia cosa furono le Fosse Ardeatine, l’eccidio di Cefalonia e cosa sia stato realmente l’8 Settembre 1943 e ancora la Resistenza. Proprio sulla base della validità della XII disposizione occorre aumentare la consapevolezza facendo sì che la storia si conosca ma la si conosca realmente. Occorre narrare tutto quello che è stato il fascismo dalla sua origine alla sua fine.
In conclusione: uguaglianza, pace, democrazia repubblicana, antifascismo possono rappresentare i punti su cui basare una possibilità di ricostruzione di un soggetto politico di matrice socialista costituzionale allo scopo di fornire alla sinistra italiana una necessaria capacità di promuovere l’opposizione e costruire l’alternativa.