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sabato 28 gennaio 2023

IMPOTENZA

 
Non si sa cosa fare, caro Angelo.
 
Ieri (mercoledì 25 marzo) sono stato in una libreria, e il libraio mi ha mostrato un libro, Guerra alla guerra, di una nuova casa editrice. Un libro pieno di immagini orribili, dei conflitti di ogni epoca. Serve a qualcosa dichiarare guerra alla guerra? Serve a qualcosa mostrare la pornografia della guerra? Quelle immagini mi hanno provocato disgusto, e sono scappato da chi me le aveva proposte, e dalla libreria. Non so, non ho ricette. E temo che molti di quelli che hanno delle ricette, le abbiano perché spinti dalla paura. Cattivissima consigliera. E le ammantino di ragionamenti per farle sembrare valide, le ricette. Di ragionamenti e di teorie impeccabili. Che non funzionano, però. Ci vorrebbe un atto di umiltà: non riusciamo ad esorcizzare il lato oscuro. Bisogna farsene una ragione. Nemmeno i surrealisti ce l’hanno fatta. Impotenti, sono scappati fuori dall’Europa. Mi viene in mente il film Fitzcarraldo, con Klaus Kinski e Claudia Cardinale, quello dove gli indigeni, dopo un decesso, osservano il feretro che viene trasportato via dalla corrente del fiume, come se fosse un sogno. Ecco, forse bisogna considerare questo mondo un sogno: ciò che non è eterno, non è reale. Tutto questo disastro potrebbe servire forse a indirizzarci verso qualcosa di eterno dentro di noi - o vagamente eterno, o solo in odore di eternità. Ripetendo in continuazione: questo mondo non esiste, questo mondo non esiste, esiste solo la grande Luce che sale lungo la schiena e ti avvolge, fino a far svanire il mondo. O si è fedeli a questa Luce o si è fedeli al mondo. La natura è orribile, Angelo. Molto peggio della società umana. Ho vissuto un anno e mezzo nella natura, durante il periodo del Covid, e ti posso assicurare che è orribile. Gli animali vivono in uno stato di continuo terrore, non si rilassano mai. Altro che bella, la natura... Noi siamo un pelino sopra la povera comunità degli animali, forse. Magari riusciremo a elevarci al di sopra della nostra stessa natura, egoistica e bestiale. Forse l'Arte e la Poesia sono dei segnali per questa possibile elevazione. Baudelaire, il cosiddetto “poeta maledetto”, scriveva nella poesia “Elevazione”: «Anima mia, purificati nell’aria superiore, e bevi come puro liquore divino la chiara luce che riempie gli spazi cristallini». Baudelaire, il cosiddetto “poeta maledetto...”.
Bisogna credere nella Poesia. Probabilmente abbiamo tutti un difetto di fede nella Poesia, come Via di Liberazione. La consideriamo qualcosa di estetico. O ne abusiamo, per dire: “io sono uno scrittore, io sono un poeta, io sono migliore di voi”. Una palestra, un’arena per competere. Questo è il nostro inferno, non credere che la Poesia sia una Via di Liberazione. O pensiamo che Dante, Attar, William Blake abbiano fatto solo delle opere di fantasia?
 
Lorenzo Mullon - poeta-