INSEGNARE AI GIOVANI A BATTERE LA MAFIA
Max Hamlet Sauvage
"Il boss" 2023
Montichiari (Bs). La
cattura di Matteo Messina Denaro è stata l’occasione per parlare ai miei
studenti di mafia. Mi sono resa conto, però, che ogni parola spendessi sarebbe
servita poco a far capire cos’è veramente la mafia. Per chi, infatti, ha 13
anni, la mafia resta un qualcosa d’altro da sé, una sorta di mostro dalle mille
teste che, come Scilla e Cariddi, vive lontano ed è pericoloso solo per chi si addentra
nei pressi di certe isole. Che è fatta di gente che tutela i criminali per 30
anni, che li lascia vivere tranquillamente accanto alla propria porta di casa
fingendo di non conoscerli, ma che il tutto è frutto di territori in cui è comprensibilmente
meglio farsi i fatti propri. E invece la mafia è soprattutto un comportamento,
l’affiliazione ad un modo di pensare ed agire molto diffuso, ormai, anche nei
nostri paesi. Ogni volta che la tessera o la posizione di un politico conta di
più delle capacità e della competenza di una persona, quella è mafia, perché la
mafia ramifica proprio tra gli amici degli amici, con i favori, con una mano
che aiuta l’altra. Ho detto loro che continueremo a studiare questo mostro e
tutti quegli eroici combattenti che hanno tentato di decapitarlo; che bisogna
gioire se un criminale venga arrestato, ma che è solo rifiutando scorciatoie,
solo imparando a dire “io non ci sto”, la mafia potrà essere veramente
debellata. Perché la mafia è un’area grigia tra la complicità e l’indifferenza
di ogni nostro gesto.
Marzia
Borzi, insegnante e giornalista
Max Hamlet Sauvage "Il boss" 2023 |