LA CIVILE CALABRIA
di
Vincenzo Rizzuto
Il procuratore Paolo Guido
Quei
meravigliosi ragazzi di via Molinella.
Cosenza.
Fra gli anni Settanta e Novanta al Liceo di via Molinella a Cosenza le
iscrizioni avvenivano con i genitori che alla mattina prestissimo si mettevano
in fila davanti alla scuola, con la presenza qualche volta dei vigili urbani o
della Polizia per evitare eventuali disordini; le iscrizioni venivano non solo
dalla città ma anche da tutti i paesi del cosentino, come dalla non vicina San
Giovanni in Fiore e da altri centri. Fra la gente, fra le famiglie si era
diffusa la convinzione che via Molinella in quegli anni fosse un po’ come la
mitica via ‘Panisperna’ di Fermi per lo studio della fisica! Anche il nostro
Liceo di via Molinella si chiamava ‘Fermi’ ma, vivaddio, era naturalmente tutt’altra
cosa! Sì, la scuola era diretta dal ‘Preside dei presidi’, il prof. Luigi De
Franco, grande studioso di tutta la filosofia rinascimentale, di cui, come ho
avuto già modo di scrivere, conosceva ogni anfratto, ogni respiro come pochi
altri, e ne discuteva alla pari con Luigi Firpo, Nicola Badaloni, Germana Ernst,
che lo ebbero come caro amico, ma soprattutto lo stimavano come raffinato e
rigoroso studioso della storia della filosofia. Egli ebbe il merito di essersi
cimentato in tutto l’arco della sua esistenza nella traduzione dell’opera di
Telesio, curandone la pubblicazione critica con inappellabile rigore
scientifico. Un lavoro, questo, che lo impegnava in termini quasi ossessivi;
talmente determinato era il suo attaccamento al pensiero di tutto il
Rinascimento che spesso anche nella presidenza della scuola lo si trovava
ricurvo su qualche tomo di Giordano Bruno, Campanella, Sertorio Quattromani o Tommaso
Cornelio: in quei momenti ti guardava con gli occhialetti alzati e diceva
amorevolmente: “mo vatinni, vieni più tardi”.
Il procuratore Paolo Guido |
Il Liceo Fermi di Cosenza
Allora si capiva che
bisognava andare via, richiudere la porta senza fare rumore e comunicare in
giro fra i colleghi che il Preside era alle prese con i suoi soliti ospiti
importanti, e non bisognava disturbarlo! E tutti, docenti e non, compresi gli
allievi mantenevano fede a questo comandamento. Forse il Liceo di via Molinella
doveva la sua fama anche alla statura di quel Preside, ma anche i suoi allievi
non erano da meno insieme ai docenti; tutti noi, per assicurare continuità
all’opera formativa, spesso ci recavamo a scuola anche con qualche decimo di
febbre quando Luigi De Franco lo chiedeva, e ne venivamo ricompensati con mille
riguardi. Anche gli allievi erano meravigliosi, si sarebbero distinti per
serietà di impegno in tutti i campi: suoi luoghi di lavoro, nelle istituzioni
come ingegneri, docenti universitari, medici, avvocati, magistrati. E il
Magistrato Paolo Guido, che opera nell’antimafia di Palermo come Sostituto
Procuratore, e del quale tutta l’Italia oggi parla con entusiasmo, è stato uno
di quei ‘ragazzi di via Molinella’; lo abbiamo avuto come allievo esemplare che,
con grande serietà e attaccamento alla scuola di quel Preside De Franco, è
riuscito a farsi strada, a dare il meglio di sé nel difficile lavoro di
salvaguardia della libertà e della democrazia attraverso un coraggioso impegno
nella complicata e difficile macchina della giustizia. Degno figlio del padre,
il dott. Alfonso Guido, che in anni bui e difficili, dopo aver portato avanti
gli studi con grandi sacrifici facendo per lo più l’autodidatta, riuscì a farsi
apprezzare fuori dal paesello natio, lontano da ogni apertura verso l’esterno,
quale era Acri negli anni Cinquanta e Sessanta. Da Acri il mio grande amico
Alfonso si trasferì a Cosenza, dove fu nominato prima vice-prefetto, per poi
diventare Prefetto a Bari fino alla pensione. Le istituzioni, dopo avere
apprezzato le sue doti non comuni, ma soprattutto la sua serietà e affidabilità
assoluta, resa ancora più pregevole da grande cultura, non lo ignorarono.
Al
nostro Paolo, ricordando affettuosamente suo padre, un caro abbraccio e un
grazie per la sua dedizione alla causa della democrazia.