POESIA E MEMORIA
di
Franco Toscani
La
forza della poesia.
La
poesia, con la sua immaginazione, può contribuire pure a rendere più incisiva
la memoria storica. Nel marzo 1981 Angelo Gaccione visita il campo di
concentramento di Dachau e su questa esperienza scrive una poesia, sulla quale
ci soffermeremo tra poco brevemente. Nel marzo 2003 visitai Mauthausen sotto
un’intensa nevicata e nel freddo più pungente, il che mi aiutò a comprendere un
po’ meglio ciò che accadde in quel luogo. Gaccione a Dachau non si accontenta
di vedere le baracche ripulite, le camerate “troppo linde”, i forni
crematori tirati a lucido e senza più alcuna traccia di sangue, ma sente
empaticamente più a fondo, immagina potentemente l’orrore, un orrore
indescrivibile e immenso. La forza immaginativa e creativa della poesia ci fa
cogliere qui pienamente il dolore profondo del mondo e la differenza abissale
tra l’umano e il disumano. Quest’ultimo è sempre in agguato nell’avventura
umana, come ci dimostra pure la storia dei nostri giorni.