Il corpo singolo è uno spreco, l’uno all’altro in diseguale
intralcio s’amalgama ammassato scarto in coacervo denso di carne
viva. Da creatura si fa organica
materia da smaltire con celere
metodica, biologica massa ponderabile ottimo residuato
compostabile in misura di quintali o
tonnellate, d’ingombro a cube metrature, di temporalità in sincronica
scansione, di capienza in container e
vagoni merci entro apposite carceri e
stanzoni d’ottimale capacità d’annientamento. Queste ponderose masse
biologiche si devono presto
collocare come in arcaica transumanza: così, alcuni son forzati con solerzia, agli ostelli
estremi nel gelo di stanze
oltremisura; altri, superflui per sventura, proseguon docili per la mattanza nell’ordine di ben serrate
file. Claudio Zanini