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mercoledì 11 gennaio 2023

POETI
Scesa ormai era la sera


Don Sirio Politi
 
A ricordo di Sirio Politi*
 
Disteso e quieto era il mare, e aste
di luce erano gli alberi
delle imbarcazioni, tutti
in festa i capannoni del porto.
Primavera invadeva le strade
quasi Pasqua già fosse
alle porte: Qualcuno dunque
aveva volutamente
dispiegato un simile cielo
per questo tuo atteso viaggio
verso la punta sul mare.
Andavi come sempre avanti il corteo
ora portato a spalle dai compagni,
dai fratelli preti-operai: rottami
del sontuoso mondo che sappiamo,
i testimoni più emarginati
per la volontà di credere ancora.
Amico che di una stella portavi il nome,
– la stella più radiosa della notte –
così rimarrai per l’umile gente,
i molti poveri accorsi a salutarti
dall’ultimo capannone, tua scelta
chiesa per i canti che amavi:
prima di vederti “passare
all’altra riva: poiché scesa
ormai era la sera…”.
 
David Maria Turoldo
 
*Questa poesia inedita di Turoldo regalata ad Antonio Prattella è dedicata alla memoria di Sirio Politi, fra i primi preti operai italiani. Nato a Capezzano Pianore (Lucca) il 1° febbraio del 1920, il padre Angelo era manovale. Molto attivo nel Movimento nonviolento e pacifista, si impegnò nelle campagne in favore dell’obiezione di coscienza e per l’obiezione fiscale alle spese militari. Lo conobbi a casa dello scrittore Carlo Cassola, a Donoratico, quando iniziammo l’impegno per la costruzione della Lega per il Disarmo Unilaterale. Ci incontrammo anche a Viareggio dove tenemmo un Congresso della Lega, e dove lui svolgeva il ruolo di prete operaio lavorando alla Darsena. Nella sua modesta casa mi aveva anche ospitato. Subì, come molti in quegli anni, anche un processo e una condanna dal tribunale di Firenze per essersi opposto alla costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro. È morto a Viareggio il 19 febbraio del 1988. [Angelo Gaccione]