Ma una scusa, non si può... Era di
Amburgo e si chiamava Frauke... Andò a
visitare i campi di concentramento e tornò affranta. “Mi
vergogno di essere tedesca”, disse... Famiglie
sventrate in Germania, tolta
alla famiglia e spedita in collegio. Chi
morì e chi se ne andò... chi ubbidì chi
braccò e chi sparò
alla schiena. Poi la
verità di Auschwitz per
rinnegare un’identità non
sua di un
delirio sociale. Poi
con le mani sul volto “Non
tutti i tedeschi sono così...”, sussurrò. L’Olocausto,
incubo infernale, è
nella coscienza, oggi, dei
giusti, che
giusti non furono. Non si
può dimenticare... Mai! E
la vergogna è il tatuaggio di chi
era dall’altra parte anche
se ignaro...? Dimenticare
i corpi dilaniati, scheletri
e ceneri umane non si
può… la
vergogna rimane e deve rimanere
in eterno... Ma una
scusa, non si può... [Laura
Margherita Volante]
Il volto macabro della quotidianità
Buongiorno
cara, è arrivato il bambino? Volevo
fargli un saluto volante, ma
il mio lavoro è davvero pesante, quanto
mi spiace non esser vicino. Amore
mio, non è ancora arrivato, con
i suoi libri è partito in gran fretta. È
andato a piedi, senza bicicletta, il
copertone era un po’ consumato Non
preoccuparti, lo vedrò stasera ho
una sorpresa per il compleanno con
i suoi occhi che mi guarderanno come
un eroe per una vita intera. Amore
caro, sei un padre modello ed
il mio cuore sta già festeggiando torna
al lavoro, ti stanno aspettando, indosserò
il mio vestito più bello. Buongiorno
cari e anche a te bel bambino sono
il tenente dal cuore di roccia che
vi accompagnerà a fare la doccia puzzate
come uno spazzacamino. Forza
bestiacce, veloci che ho fretta, scorgo
il bambino coi suoi occhi muti, sarà
questione di pochi minuti, ho
la famiglia che a casa mi aspetta. Su
tutti i volti espressioni imploranti, vite
svuotate di tutto in un lampo quanto
è stressante il lavoro nel campo, sento
un rumore di mezzi pesanti. Tuoni,
pallottole e poi carri armati, respiro
l’aria di polvere intrisa guardo
il colore di volto e divisa ma
non è quello dei nostri soldati. Inizio
a correre con grande affanno, ho
solamente ubbidito al comando. Lasciami
andare ti sto supplicando, c’è
il mio bambino che fa il compleanno. [Max
Luciani] (27
gennaio 2023 - Giornata del Ricordo)