DIALOGO SU
PIOMBINO E NON SOLO… di Girolamo Dell’Olio
‘Una storia che parte da
Piombino e arriva, se vuoi, a Vladivostock’. ‘Sì! Proprio in questi
giorni ho iniziato a discutere con alcuni amici sulla questione 41 bis…’.
Studente fuori sede, Gabriele (nome di doverosa fantasia) è a Novoli Scienze
politiche. ‘Una cosa largamente
incostituzionale, mi pare: uno Stato… occhio per occhio, dente per dente! E fa
riflettere - aggiungo - la storia di Messina Denaro. ‘Trovato’ dopo 30 anni.
Magari in un particolare momento politico… che dia lustro a una certa pagina della
nostra storia …’. Annuisce. ‘E poi - osservo - si
impone il 41 bis a un anarchico per impedirgli di mandare messaggi! Ma che
messaggi mai manderà? Di fare una rivoluzione, è ovvio! Ma se è
questo prevenire, allora requisisci, tu Stato, tutti i libri di Marx, di
Bakunin, della Luxemburg… sai quanti messaggi ci son lì dentro! Svuotiamo le
biblioteche e le librerie! Rifacciamo i roghi del 1933?’ Gabriele proviene da
Padova. ‘Come! Arrivi da Padova? Ma
non avete fior di Università, lì?’ ‘Sì, ma… per quello che
interessava a me, Padova aveva un approccio un po’… strano… molto interessante,
sicuramente, ma non nei miei gusti… anche se devo dire, adesso, che non è stata
una gran scelta venire qui…’ ‘Tipo?’ ‘Firenze, Scienze
politiche, ha un nome ottimo, si presenta molto bene, però… è un sacco
ideologizzata… molto poco critica… molto sterile… ho fatto la triennale a
Trento, e lì invece ho avuto professori molto aperti, bravi, capaci di
stimolare…’ ‘Qui invece?’ ‘Europeisti… neoliberisti…
e in maniera abbastanza triste. Perché, per carità! ognuno la può pensare come
vuole, va bene, ma tu sei un professore e mi devi dare un’informazione piena,
laica…’ Buono a sapersi! ‘Piacere di averti
conosciuto: Girolamo. Qui hai tutti i nostri riferimenti! Buona giornata!’ ‘Grazie! Ciao!’ ‘Sono da poco risuonate le
campane delle undici e mezzo quando mi abborda simpaticamente questo gruppetto
misto di visitatori brasiliani di mezza età… Ora… come farò col portoghese?
Proverò un poquito a spagnoleggiare all’impronta? O gli propongo intanto la
versione inglese del volantino? ‘No, no’, ci tengono a
chiarire, ‘capiamo benissimo l’italiano’. E la prima cosa che
domandano è: ‘Elezioni?’ Il cartello che indosso,
oggi, è un po’ più esplicito del solito, anche se sempre, Dio ci guardi!
interrogativo: ‘Governo della Toscana contro comunità di Piombino: democrazia
al 41 bis?’ Quel ’41 bis’ in fondo va
spiegato: magari hanno qualcosa del genere anche all’estero, ma quel numero a
loro non dice niente… E allora, qualche passo
indietro: ‘Questa è la ca-sa della de-mo-cra-zia’, scandisco. ‘Ah!’ ‘Sì! Quelli che decidono
contro il popolo… le-gal-men-te!’ Immediata risata
brasileira! Hanno già afferrato! ‘Me par de ver…’,
commentano, non so se in portoghese o in italiano… ma ci siamo! Proseguo. ‘E allora… il 41 bis è una
nuova disposizione dell'ordinamento che toglie semplicemente tutti i
diritti ai carcerati più pericolosi: una sorta di tortura legale… ecco perché
qui c’è scritto che forse la democrazia è sotto 41 bis, o quanto meno sotto
sequestro… come gran parte della Costituzione’. Poi passo all’esempio
concreto: il modello Piombino, cioè la traduzione in toscano di questa
democrazia sospesa… E gli mostro il tuffo in Arno dell’atleta Giani, il
responsabile di questa simpatica violenza istituzionale, un altro politico che
ama atteggiarsi ad attore: Zelensky docet, del resto! Risate ricche e prolungate. ‘Lo aspetto dal 30 agosto
qui sotto, un giorno sì e un giorno no: prima o poi si materializzerà, ne sono
certo! Perché a Piombino la gente è molto arrabbiata…’ ‘… Ah!’ ‘… sembra che il suo amico
Biden voglia esportare lì il GNL americano…’ ‘… sì, sì, sì!’. Ne sanno
qualcosa anche loro, a quanto pare, di questa magica pozione energetica… ‘E sarebbe una bella
potenziale bomba vicino alle case… e lui li ha evitati tutti, i piombinesi.
Quando va lì, ci va di soppiatto: a fargli la corte chiama solo i giornalisti,
i cameramen, i business men…’ A questo punto mi chiedono
anche gli altri volantini, quelli che raccontano le ultime tappe della storia
della battaglia di Piombino. Glieli do più che
volentieri. Ma sono terribilmente
curiosi, adesso. Mi fanno schiantare, non gli basta: esigono tutti i dettagli. ‘Voglio capire! Da noi c’è
il sindaco del Municipio, per esempio; poi c’è il governatore dello Stato, e
alla fine c’è il presidente della Repubblica…. Che cosa è, questo vostro…
Giani?’ ‘Ecco: è il presidente
della Regione Toscana...’ ‘Ah!’ ‘Si dice ‘presidente’. Non
si chiama ‘governatore’. Ma i giornalisti amano chiamarlo… governatoreeeeh! il
Grande Governatoreeeeh!’ E giù un’altra scarica di
risate! Son troppo forti. Quando li saluto, provo a
fare l’esperto: ‘Cariocas o Paulistas?’ ‘No, no! Gaùchos!’ Confesso l’ignoranza.
‘Sarebbe…?’ ‘Rio Grande do Sul!’ ‘Cioè… che capitale?’ ‘Porto Alegre!’ E allora il più entrante
dei tre gira il volantino e me lo indica col dito, da dove arrivano loro: dal
sud, accanto all’Uruguay. E, giacché c’è, mi indica anche dove sono São
Paulo e Rio. Allora ci metto pure Recife, più in su, e Brazilia, più al
centro: tutti contenti adesso, abbiamo disegnato in trenta secondi la carta di
mezza America! Ma c’è anche tempo, a fine
‘assedio al Palazzo’, per incontrare due vecchi compagni di giochi allegri con
le figliolanze nei giardini dei Medici… ‘In Boboli! In Boboli! Te
lo rihòrdi, Filippo? Te, tu eri con Marco, co’ ‘i ppasseggino! Dopo, hanno
giohàto anche a calcio ‘nsieme…’ Filippo, non me lo ricordo,
lo ammetto. Ma lui, Giancarlo, con quegli occhi, con quello sguardo inconfondibile!
Bello ritrovarsi! E ancora più bello sapere che babbo Giancarlo e mamma
Giovanna condividono questa e le altre battaglie, e chiedono di essere tenuti
informati di quello che fa Idra. Ti ho appena inserito nel gruppo
di posta che riceve questo raccontino, Giancarlo! Felice di aver rivisto te e
la tua signora: alla prossima!