Firenze. Prove. Oggi prove. Di teatro di strada. Tre
personaggi, tre interpreti. Due definiti. Il terzo, alla sorte. I personaggi
sono lui, Socrate itinerante, e quell’altro che passa di lì e rimane interdetto.
Ed entra in rotta di collisione. Che Socrate itinerante cerca di trasformare in
dialogo e in abbraccio. Argomento: la guerra. In particolare, questa guerra.
Quella delle armi secretate che le sa solo il Copasir. Quella dei massacri in
diretta tivù così vediamo che fine fanno i nostri soldi, di noi che non li
abbiamo dati ma ci sono stati legalmente sfilati dalle tasche e dalla
coscienza. Quella dei sistemi antimissile che non sono bastati, dei carrarmati
che non bastano, degli aerei e dei missili a lunga gittata che non basteranno. Tutto
nel rispetto e in tutela del diritto, della memoria e della legalità
costituzionale, s’intende! Almeno così la pensa quell’altro che passa di lì. Del
Socrate itinerante si sa già il nome. Lo fa da quindici mesi per le strade di
Firenze. Dell’altro, nulla si può anticipare, se non che sfodererà tutte le
armi dell’eloquenza e della retorica. Né si sa come andrà a finire. Dipenderà
dal terzo personaggio, interprete involontario di una parte che sarà esso
stesso a disegnare: il pubblico. Quello che gli astri designeranno. Dunque, tornando a stamani, ‘quell’altro che passa di lì’, Mister
X, me l’ha proposta, questa azione, da sceneggiare in qualche altro luogo
di Firenze uno dei prossimi giorni. Mi è sembrata un’idea grandiosa.
L’abbiamo provata sotto il Palazzo in quattro e quattr’otto, e devo dire
che Mister X è davvero forte: sarà dura confrontarsi con lui! Sì, ho continuato a indossare il mio cartello e a offrire qualche
volantino. Ma - sarà il Brunelleschi che ispira da quelle parti, saranno gli
spunti che Germana e Stefano sono intervenuti a suggerirci - è stata un’ora
densa, che potrebbe inaugurare una stagione feconda di coinvolgimenti…
Questa è guerra
Intanto, in quella Portoferraio che potrebbe essere costretta a ospitare le
mega-metaniere in arrivo dagli USA o dal Quatar per tutto il tempo in cui i
venti e i marosi del golfo di Follonica impediranno l’attracco al molo del
rigassificatore malprogettato a Piombino, si consuma un incidente
non privo di conseguenze (https://www.lanazione.it/cronaca/portoferraio-traghetto-1.8490133) al momento dell’attracco di un normale traghetto della linea
PiombinoPortoferraio con 128 passeggeri a bordo. Tre settimane
prima, l'ondata di maltempo crea “diversi disagi e cancellazioni nelle tratte
marittime tra l'Elba e il continente. Le navi che percorrono il canale di
Piombino stanno affrontando onde molto alte e la navigazione è resa complessa
dal vento che soffia da ponente con un'intensità superiore ai 30 nodi (…).
L’Acciarello della compagnia BlueNavy, partita alle 13 da Piombino, è arrivata
a Portoferraio alle 15 con oltre un'ora di ritardo”. (https://www.iltirreno.it/video/toscana/2023/01/09/video/l-acciarello-affronta-il-mare-grosso-nel-canale-di-piombino-1.100220417). Nelle stesse ore, leggiamo: (https://www.iltirreno.it/video/toscana/2023/01/09/video/arriva-l-onda-e-fa-ballare-i-passeggeri-del-traghetto-tra-piombino-e-l-elba-1.100220478) che sulla Moby Niki, a metà traversata fra l’Elba e Piombino, “una forte
onda ha rovesciato tutta la roba presente nel bancone del bar e ha spostato le
sedie dei passeggeri da una parte all’altra del traghetto”. Intanto, nel Paese di Beccaria, si magnificano e si confermano, coi toni
poco edificanti della ripicca, le improbabili virtù del 41 bis: una Repubblica
che non sa investire in garanzie costituzionali (Art. 27: “Le pene non possono consistere
in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione
del condannato”) ripiega istituendo e generalizzando ‘tombe per vivi’!