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mercoledì 1 febbraio 2023

GUERRA ED ENERGIA
di Girolmo Dell’Olio

 
Firenze. Prove. Oggi prove. Di teatro di strada. Tre personaggi, tre interpreti. Due definiti. Il terzo, alla sorte. I personaggi sono lui, Socrate itinerante, e quell’altro che passa di lì e rimane interdetto. Ed entra in rotta di collisione. Che Socrate itinerante cerca di trasformare in dialogo e in abbraccio. Argomento: la guerra. In particolare, questa guerra. Quella delle armi secretate che le sa solo il Copasir. Quella dei massacri in diretta tivù così vediamo che fine fanno i nostri soldi, di noi che non li abbiamo dati ma ci sono stati legalmente sfilati dalle tasche e dalla coscienza. Quella dei sistemi antimissile che non sono bastati, dei carrarmati che non bastano, degli aerei e dei missili a lunga gittata che non basteranno. Tutto nel rispetto e in tutela del diritto, della memoria e della legalità costituzionale, s’intende! Almeno così la pensa quell’altro che passa di lì. Del Socrate itinerante si sa già il nome. Lo fa da quindici mesi per le strade di Firenze. Dell’altro, nulla si può anticipare, se non che sfodererà tutte le armi dell’eloquenza e della retorica. Né si sa come andrà a finire. Dipenderà dal terzo personaggio, interprete involontario di una parte che sarà esso stesso a disegnare: il pubblico. Quello che gli astri designeranno.
Dunque, tornando a stamani, ‘quell’altro che passa di lì’, Mister X, me l’ha proposta, questa azione, da sceneggiare in qualche altro luogo di Firenze uno dei prossimi giorni. Mi è sembrata un’idea grandiosa. L’abbiamo provata sotto il Palazzo in quattro e quattr’otto, e devo dire che Mister X è davvero forte: sarà dura confrontarsi con lui!
Sì, ho continuato a indossare il mio cartello e a offrire qualche volantino. Ma - sarà il Brunelleschi che ispira da quelle parti, saranno gli spunti che Germana e Stefano sono intervenuti a suggerirci - è stata un’ora densa, che potrebbe inaugurare una stagione feconda di coinvolgimenti…


Questa è guerra

Intanto, in quella Portoferraio che potrebbe essere costretta a ospitare le mega-metaniere in arrivo dagli USA o dal Quatar per tutto il tempo in cui i venti e i marosi del golfo di Follonica impediranno l’attracco al molo del rigassificatore malprogettato a Piombino, si consuma un incidente non privo di conseguenze (https://www.lanazione.it/cronaca/portoferraio-traghetto-1.8490133) al momento dell’attracco di un normale traghetto della linea PiombinoPortoferraio con 128 passeggeri a bordo. Tre settimane prima, l'ondata di maltempo crea “diversi disagi e cancellazioni nelle tratte marittime tra l'Elba e il continente. Le navi che percorrono il canale di Piombino stanno affrontando onde molto alte e la navigazione è resa complessa dal vento che soffia da ponente con un'intensità superiore ai 30 nodi (…). L’Acciarello della compagnia BlueNavy, partita alle 13 da Piombino, è arrivata a Portoferraio alle 15 con oltre un'ora di ritardo”. (https://www.iltirreno.it/video/toscana/2023/01/09/video/l-acciarello-affronta-il-mare-grosso-nel-canale-di-piombino-1.100220417).
Nelle stesse ore, leggiamo: (https://www.iltirreno.it/video/toscana/2023/01/09/video/arriva-l-onda-e-fa-ballare-i-passeggeri-del-traghetto-tra-piombino-e-l-elba-1.100220478) che sulla Moby Niki, a metà traversata fra l’Elba e Piombino, “una forte onda ha rovesciato tutta la roba presente nel bancone del bar e ha spostato le sedie dei passeggeri da una parte all’altra del traghetto”. 
Intanto, nel Paese di Beccaria, si magnificano e si confermano, coi toni poco edificanti della ripicca, le improbabili virtù del 41 bis: una Repubblica che non sa investire in garanzie costituzionali (Art. 27: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”) ripiega istituendo e generalizzando ‘tombe per vivi’!