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mercoledì 19 aprile 2023

IL ROMANZO DI SQUATRITI
di Claudio Cerritelli



La scrittura di un romanzo è sempre stata concepita da Fausta Squatriti come spazio letterario “uno e molteplice”, denso fluire dei fatti narrativi, sintesi di indizi concreti e di tracce allusive. Considerati i diversi orientamenti della sua ricerca (arti visive, fotografia, grafica editoriale, letteratura, saggistica, critica d’arte) va sottolineata la compresenza di referenti iconici nell’opera letteraria e di meccanismi narrativi nella ricerca visuale, dunque ricorrenti analogie tra la struttura visiva e quella verbale.
Nel caso del suo ultimo romanzo: Benvenuti. Istruzioni per un viaggetto a Parigi (D’Ambrosio Editore), Squatriti propone un meccanismo memoriale legato alla propria esperienza nella capitale francese, un percorso concatenato di procedimenti narrativi caratterizzati da un lucido esercizio descrittivo (uno stile quasi iperrealistico) che, volta per volta, si apre al piacere dell’immaginazione. La carica ironica del titolo e del sottotitolo del libro accompagna ogni genere di consiglio che l’autrice inizia a sciorinare in modo quasi intimidatorio fin dalle prime avvertenze, il disagio delle fasi aeroportuali, i rischi dei possibili dirottatori, l’eventualità di situazioni allarmanti, prima di raggiungere la casina. Là dove sono gli oggetti i veri protagonisti di questa singolare tenzone che l’autrice intrattiene con i suoi presunti ospiti, inconsapevoli vittime delle istruzioni minuziose che s’insinuano dentro i percorsi del piccolo appartamento e nei meandri della città, a debita distanza dalle banalità del turismo culturale. Penso alle descrizioni millimetriche delle vie di Parigi, agli sguardi lungo la Senna, le sponde, gli argini di pietra, il rumore dell’acqua, il muschio fradicio. D’altro lato, la presenza dell’arte è persistente e sempre connessa alla visione sociale e antropologica che Squatriti propone con molteplici sfaccettature, dal minimo dettaglio della realtà alla sua totalità. Gli artisti citati si riferiscono ai protagonisti del Simbolismo e dell’Espressionismo, del Cubismo e dell’Astrattismo, Bauhaus e Surrealismo, ma anche a molti altri da scoprire sul versante parallelo dell’architettura, della filosofia, della scienza. “La bellezza - sentenzia l’autrice - deve ferire, il brutto insegna, al bello bisogna credere, il male si compie nell’ideologia”. E si tratta di una bellezza capace di colpire, se inaspettata. La ricchezza degli argomenti proposti coincide con il desiderio di amplificare la consapevolezza dei cari amici cui sono rivolti i consigli per assaporare l’esperienza parigina, in tutto e per tutto. Rivolgendosi infine a loro, la padrona di casa si augura di essere stata esauriente… ma la sorpresa finale sta nel fatto, tutt’altro che incomprensibile, in verità fortemente sarcastico, che essi hanno deciso, forse, di andare a Parigi in un altro momento.