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lunedì 10 aprile 2023

INTERROGATIVI
 

Lettera commento dopo la lettura dello scritto di F. Astengo
 
Come sempre, interessanti le osservazioni politiche di Astengo, ma intenderei aggiungerne una, per me basilare. La situazione nucleare, storica, nel modo più totale, in cui ci troviamo. Non è solo un problema la “democrazia” di cui parla l’autore dell’articolo (“Odissea” di domenica 9 aprile), c’è qualcos’altro. È democratico che possa avvenire una guerra atomica tra uno o più Stati e che questa guerra possa riguardare tutti gli altri Stati anche non in guerra? I democratici per auto definizione, delle 867 basi militari nel mondo non hanno nulla da dire? Non realizzano che ci rimetterebbero anche loro perché i venti radioattivi passerebbero anche sulle loro teste con i benefici che si conoscono? E che dire della situazione di ogni Stato per cui “pochi” potrebbero decidere una guerra che cancellerebbe “moltissimi”? L’intelligenza artificiale potrebbe portare qualche contributo? Tutti artificialmente democratici? Ma il senso “umano” della vita è questo? Non si potrebbe diventare padroni della propria vita non delegando allo Stato le scelte di morte che potrebbe intraprendere e decidere che, come non si uccide all’interno dello stesso e se lo fai vieni punito, non uccidi neanche all’esterno? Il momento che stiamo vivendo dovrebbe spingerci a questo e anch’io mi rendo conto come la maggioranza di noi, all’oggi non si ponga il problema Non si pensa che l’eventuale “dopo” potrebbe non esserci o diventare terribilmente terrificante, da annichilirci? E  perché non ci sentiamo “obbligati” ad agire dato che gli accadimenti climatici, ambientali, sanitari, sociali sono ormai quasi comuni a tutti gli Stati abitati da noi individui, maschili e femminili, con due braccia e due gambe?
Un saluto a Franco Astengo da un albenganese della provincia di Savona.
 
Giuseppe Bruzzone