PROFUGHI E SCAFISTI
Carissimo Angelo,
ho esitato un po’ prima di parlarti di questo
argomento ma, ora, dopo aver letto e sentito la quantità di fesserie che
circolano mi sono deciso ad esprimerti le mie considerazioni sul tema dei
profughi e degli scafisti che, certamente ritengo criminali approfittatori di
povera gente, che esaurisce la loro povera ricchezza nella speranza di
sopravvivere ad una vita miserabile nel paese in cui vivono. Ma non è questo il
problema reale. Questi “scafisti” rischiano anche loro la vita in mare come i
loro trasportati. Cosa che non succedeva ai capitani delle navi che negli anni
trenta partivano da Napoli con migliaia di “poveri diavoli” che speravano di
raggiungere paesi più vivibili dove non si morisse di fame come succedeva a
casa loro cioè nell’Italia del dopo-guerra 1915-18. Quegli “scafisti” hanno
sbarcato decine di migliaia di “profughi” in cerca di una vita degna di tal
nome, riempiendo l’Argentina, gli Stati Uniti il Brasile e il Canada, non se lo
ricorda nessuno? O gli scafisti che trasportavano gli schiavi africani nel
“Nuovo Mondo” battendo bandiera Inglese o francese e o olandese! Sfruttando i
territori di queste povere genti come nel Congo. La vera motivazione che spinge
questa gente a rischiare la vita per evadere dal loro paese è originata dallo
sfruttamento che i loro paesi hanno subito per decenni dai colonialisti
occupanti: il Belgio nel Congo, la Francia in Marocco, Tunisia, Algeria. Gli
olandesi e gli inglesi in Sud Africa, i tedeschi in Namibia?? E potrei
continuare ancora a lungo. Ma di questo aspetto pare non se ne voglia ricordare
nessuno, l’unica preoccupazione del mondo civile sono gli “scafisti”, non la
situazione di milioni di persone che vivono miseramente sottoposti a dittature
post-coloniali altrettanto inumane come le precedenti. Poveri noi! Ciao
E. Walter Porzio